Due giorni a Tel Aviv

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Sono arrivato a Tel Aviv  abbastanza convinto che fosse una di quelle classiche metropoli moderne senz’anima da evitare o dove passarci meno tempo possibile, ma in realtà mi sbagliavo. Non sarà la città più bella sul Mediterraneo ma ha un suo “carattere” ben distinto e mi ha dato l’impressione di luogo rilassato e accogliente, quasi l’opposto della fredda città moderna tutta vetro e cemento che credevo di trovare. In più l’atmosfera è molto meno pesante rispetto a quella di altre città israeliane e problemi politici ed estremismi non sembrano influenzare gli abitanti più di tanto. Non mi aspettavo nemmeno che fosse così piacevole da girare a piedi: c’è un lungomare strepitoso, quartieri pittoreschi  ( da non perdere Neve Tzedek, dove c’era il mio ostello ) con splendidi negozietti vintage ( di quelli che non si capisce cosa vendano ma hanno delle vetrine che sono vere opere d’arte ), ristorantini, caffè e mercatini, zone moderne e alla moda, un vialone centrale alberato bellissimo ( Rothschild Boulevard ) dove i locali vanno a correre, in bicicletta, a leggere o a fare pic nic, con uno sfondo strano e intrigante di edifici in stile Bauhaus, che furono costruiti da architetti ebrei tedeschi fuggiti dalla persecuzione nazista ( e per questo il quartiere è anche stato dichiarato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO ).

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Non ho visto nulla di “turistico” che mi abbia colpito in modo particolare, nemmeno l’antico borgo di Jaffa dal quale si sviluppò la città ( forse un po’ troppo sfruttato ), ma ci sono stato molto bene e mi è quasi dispiaciuto non aver lasciato da parte qualche giorno in più. In realtà non mi ha dato l’impressione di una città turistica, anzi. Se si vuole conoscere qualcosa di più di Israele è molto più adatta di Gerusalemme, che comunque è qualcosa di abbastanza strano e problematico, anche se è più bella ( ma non c’è il mare ).

Anche i mercati sono spesso inseriti tra le attrazioni da non perdere ma secondo me sono un po’ sopravvalutati. Qualcosa d’interessante c’è comunque, tante spezie e buon tè ( il migliore è il Levinsky vicino alla stazione dei bus ), souvenir vari ( al classico Carmel ) e qualche chicca vintage al flea market a Jaffa ( non a buon mercato però ).

Una cosa sulla quale un po’ tutti quelli che passano da Tel Aviv sono concordi è che sia un vero paradiso culinario, c’è di tutto e per tutti i gusti, sia per carnivori che per vegetariani, con sapori che hanno una base mediorientale ma si mescolano con quasi tutto, dalla cucina europea a quella indiana, africana e dell’estremo oriente. Anche qui ovviamente panini buonissimi, pizze, insalate, bourekas, shakshuka e ovviamente hummus come se non ci fosse un domani ( due classici per viaggiatori al risparmio: il Frishman Sabich dietro Dizengoff square che fa un sabich strepitoso e ha anche un amico vicino che fa il falafel per fare la doppietta di panini e Abu Hassan a Jaffa, diventato molto popolare dopo una visita di Bourdain, che fa un hummus ottimo in varie versioni ).

Le spiagge sono praticamente a due passi dal centro e sono belle, pulite, con piste ciclabili, locali e ristoranti e wi-fi ovunque. Se hai un paio d’ore liberi prendi la bici ( elettrica ovviamente, qui vanno molto di moda, ce ne sono tantissime ), un panino al falafel e una birra e vai a passarle al mare, c’è un buon clima con sole quasi tutto l’anno e il mare è proprio bello. Ci si può andare anche per gustarsi un buon aperitivo ammirando un bel tramonto sul Mediterraneo. Non stupisce che molti siano così rilassati.

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Insomma anche qui, come anche a Gerusalemme e pure a Nazareth, potrei viverci senza problemi. Sono città ben organizzate e amministrate, multiculturali, dove quello che serve funziona e si guarda più al futuro che al passato. La gente non sarà il massimo della simpatia ma sono sempre in genere molto educati, gentili e rispettosi delle regole.

E’ vero che Tel Aviv è piuttosto cara ( come un po’ tutto Israele ) ma non è difficilissimo passarci qualche giorno senza spendere una fortuna. Come ho detto si può girare tranquillamente a piedi o con i mezzi, un ostello a meno di 20 euro a notte si trova e si può mangiare benissimo anche con poco ( evitando ovviamente i ristoranti per turisti, carissimi ).

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