Tezpur, Assam, India
“Why do you want to go to Manipur? It’s like crossing the Gaza strip!”( Perche’ vuoi andare in Manipur? E’ come attraversare la striscia di Gaza! )
Queste le parole di un amico indiano di Shillong, “esperto” del Nord Est dell’India, incontrato a Kohima, che mi avevano scoraggiato un po’ a pochi giorni dalla partenza verso la mia prossima destinazione, il pericoloso, selvaggio e praticamente sconosciuto e inesplorato Manipur. In realta’ non ho trovato questo Stato cosi’ pericoloso come molti lo descrivono, o almeno non particolarmente per i viaggiatori. Certo non voglio nemmeno dire che e’ una terra pacifica e priva di pericoli, ma adottando tutte le piu’ classiche regole del buon senso e cercando di evitare i luoghi potenzialmente piu’ pericolosi si possono ridurre di molto i rischi. Il piu’ grosso rischio secondo me e’ quello di trovarsi ad Imphal mentre accade qualcosa di veramente importante, un attacco terroristico o proteste che sfociano in gravi disordini. Ci sono casi di rapimenti, omicidi e rapine ma secondo me le probabilita’ di venire uccisi o aggrediti sono minime, probabilmente sono maggiori quelle di lasciarci le penne di un incidente di autobus. In ogni caso arrivando dal Nagaland mi sono subito reso conto del clima che regna in questo remoto stato del Nord Est indiano: dopo un’inaspettata accoglienza gentile ed estremamente educata al confine di Mao Gate ( tra questi Stati dell’India ci sono dei veri e propri confini, e’ come passare da uno Paese ad un altro ) ho iniziato a vedere militari appostati ovunque e molti posti di blocco. Nei pressi di Senapati poi l’autobus e’ rimasto bloccato a lungo per una “blockade” ( blocco stradale ). Fortunatamente questo e’ durato solo un paio d’ore, ma poco prima del mio arrivo c’e’ stato un blocco dei gruppi kuki di piu’ di 4 mesi, che ha letteralmente messo in ginocchio il paese e fatto schizzare alle stelle i prezzi, soprattutto della benzina e dei generi alimentari. Ad Imphal ci sono moltissimi militari, c’e’ un continuo viavai di camionette cariche di tizi armati fino ai denti che indossano mimetiche o uniformi nere, bandane con teschi, passamontagna e fazzoletti da cowboy. Non mancano ovviamente cecchini appostati sui tetti dei palazzi. E’ una citta’ davvero presidiata e penso che al momento in pochi paesi al mondo si possano vedere scene del genere. Molti di questi militari tra l’altro appartengono anche a gruppi speciali e paramilitari ed e’ veramente difficile capire quali siano i “buoni” e quali i “cattivi”. Sembra tutta gente dal grilletto facile, prontissimi ( e forse ansiosi ) ad affrontare veri scontri con i guerriglieri. La situazione politica del Manipur e’ tutt’altro che semplice da comprendere, ci sono almeno 40 gruppi “underground” che reclamano indipendenze di vario tipo e lottano contro il governo centrale indiano. Alcuni di questi ovviamente non disdegnano la violenza e gli attacchi terroristici ( ce ne saranno 3 solo durante la mia permanenza di poco piu’ di due settimane ), anche se veri combattimenti con l’esercito regolare non ci sono mai stati. Tra questi gruppi ci sono anche trafficanti di droga e armi ( che arrivano dal vicino Myanmar ) che utilizzano la politica per coprire le loro attivita’ criminali. Ho parlato con varie persone a proposito di questa complicata situazione del Manipur e debbo ammettere che molti di loro hanno delle buone ragioni, anche se dal mio punto di vista combattono una guerra persa in partenza. Se mai otterranno qualcosa sara’ con la politica, e non certo con la violenza. I piu’ risoluti sembrano i naga della tribu’ Tanghkul, che sognano di venire annessi al Nagaland e quindi di creare uno stato indipendente dall’India. In effetti per la maggior parte dei naga l’India e’ semplicemente un altro stato. In ogni caso dubito che il governo centrale concedera’ mai l’indipendenza al Nagaland o a qualunque altro stato della federazione, creando cosi’ un pericoloso precedente. Piu’ probabile una maggiore autonomia amministrativa. Oltre ai naga ci sono poi diversi gruppi meitei ( l’etnia prevalente nel Manipur ) che reclamano anche loro indipendenza linguistica o amministrativa e vari tipi di autonomia. Infine ci sono i gruppi Kuki che hanno un loro esercito e vorrebbero uno stato indipendente tra il Manipur e il Myanmar ( dove vengono addestrati e armati ). Dai primi anni 90 tutti questi gruppi a fasi alterne si combattono tra loro o si oppongono al governo centrale e la situazione sembra al momento in fase di stallo in attesa delle prossime elezioni politiche. Difficile prevedere cosa accadra’ in Manipur ma non credo ci siano soluzioni pacifiche a breve termine e se la situazione politica e sociale dovesse peggiorare non sono da escludere proteste molto violente o attacchi terroristici clamorosi, anche nella “mainland” India.
Ma c’e’ un altro esercito ad Imphal, molto piu’ numeroso e apparentemente invincibile: quello dei ratti. Sono grossi, affamati e incazzati, e girano liberamente per la citta’ ( e anche tra i corridoi del mio albergo ) senza paura di niente e di nessuno. Qualunque gatto domestico nostro avrebbe la peggio in uno scontro con uno di questi mostri. Se non fosse cosi’ sporca e militarizzata Imphal non sarebbe una brutta citta’: c’e’ un grande parco nel cuore dell’area urbana, un paio di templi vaishnaviti interessanti e uno dei mercati piu’ vivaci e belli che abbia mai visto. Si tratta del famoso “Ima Market”, molto particolare e forse unico perche’ e’ gestito esclusivamente da donne ( Ima significa madre ). Sono piu’ di 3000 e vendono un po’ di tutto, dai generi alimentari ai vestiti, dai prodotti d’artigianato all’oggettistica religiosa. Molte di queste signore sono piuttosto anziane ma tutte bellissime. Imphal e’ una citta’ da sempre centro culturale e crocevia di moltissime culture tribali e forse la cose piu’ interessante da fare e’ proprio fermarsi a chiacchierare con le persone.
Come ho scritto in precedenza in Manipur convivono realta’ molto diverse tra loro, e una volta lasciata Imphal, la roccaforte della cultura meitei, decido di andare a conoscere meglio la parte settentrionale del paese, abitata quasi esclusivamente da naga della tribu’ tanghkul. Non ci sono molte informazioni a riguardo, quindi scelgo di andare nell’unica citta’ citata nei depliant che mi hanno dato all’ufficio del turismo, Ukhrul. In teoria dovrebbe essere una “hill station” vagamente turistica ma in realta’ di turistico non c’e’ nulla e gli abitanti fanno fatica a ricordare l’ultimo straniero che hanno visto da quelle parti. La citta’ comunque e’ abbastanza bella e si sviluppa, in classico stile naga, sulle creste e sulle cime di alcune colline che dominano bellissime vallate. In cima ad ogni collina si distinguono chiaramente le bianche facciate delle chiese protestanti, questa e’ una zona abitata quasi esclusivamente da cristiani.
E’ un posto gradevole dove venire a rilassarsi con un buon libro e dove venire a godersi il bel panorama ( eccellente dalla veranda della mia guesthouse ). Forse pero’ e’ meglio venire in primavera, quando i prati sono fioriti e la temperatura e’ gradevole, in inverno fa piuttosto freddo. Non c’e’ molto altro da fare, gli stessi abitanti ammettono candidamente che e’ una citta’ piuttosto noiosa. Sicuramente c’e’ la possibilita’ di fare qualche interessante escursione ma non sono riuscito a reperire informazioni a riguardo, quindi alla fine mi sono limitato a qualche camminata a casaccio verso qualche piccolo villaggio. L’unica vera “attrazione” di Ukhrul e’ Siroy Hill, dove in primavera le pendici della collina si trasformano in coloratissimi tappeti fioriti di una rarissima varieta’ di giglio. In inverno mi hanno detto che non c’e’ molto da vedere e in effetti mi e’ sembrata una collina di scarso interesse. In piu’ per arrivare all’attacco bisognava prendere un taxi privato e spendere un sacco di soldi, e ho deciso che non ne valeva assolutamente la pena.
info utili:
-bus Kohima-Imphal: 160 r, 7 ore
-Hotel City Heart a Imphal: 500 r quando tornero’ da Ukhrul staro’ al White Palace per 250. Entrambi abbastanza squallidi e sporchi
-bus Imphal-Ukhrul: 100 r, 3 ore, ticket counter nella zona dell’hotel Imphal, poi bisogna andare a prendere il bus vicino alla nuova stazione ( per ora non operativa )
-Tip Top hotel a Ukhrul: 150 r