Quarto giorno: salita del Charkori ( 7 ore )
Visto da Kyanjin Gompa questo Charkori mi sembra quasi il Monte Paularo ( cima panoramica delle Alpi Carniche di circa 2000 metri ) ma invece e’ una montagna di tutto rispetto alta piu’ del Monte Bianco, e che solo qui in Himalaya puo’ essere considerata una cima minore ( probabilmente se non fosse diventata popolare tra chi fa questo Langtang trek non avrebbe neanche un nome ). La salita e’ piuttosto impegnativa e malgrado non ci siano difficolta’ tecniche si tratta di superare un dislivello di circa 1300 m a quote molto alte, con diversi tratti molto ripidi. La prima parte e’ molto ripida, ed e’ meglio salire piano dall’inizio per non sprecare troppe energie che saranno molto utili nella parte finale. Il sentiero e’ sempre ben evidente e facile da seguire, si alternano tratti ripidi ad altri quasi pianeggianti.
Dopo un ultimo tratto davvero molto ripido si guadagna la base della cupola finale dove inizia la parte piu’ impegnativa, non tanto per i passaggi tra le rocce ( neve e ghiaccio ) ma per le difficolta’ con l’altitudine. Gli ultimi 100 metri li ho fatti praticamente in apnea, ma tutta questa fatica e’ stata ben ripagata dallo straordinario panorama che questa cima offre. La quota della montagna non e’ ben chiara, le vecchie mappe indicano 4984 m ma le guide ora dicono che invece la montagna e’ alta 5050 m, ma potrebbe anche essere una balla per i turisti che cosi’ avrebbero modo vantarsi di aver conquistato un “5000”. Dalla vetta si possono ammirare diverse cime molto belle e selvagge, tra le quali spiccano senza dubbio, oltre al gigantesco Langtang Lirung, il Kimshung, il Lengpo Chang, il Karpori, il Gangchenpo, il Nayaganga…
Quinto/Sesto giorno: Kyanjin Gompa-Rimche ( 5 ore )/ Rimche Thulo Syabru ( 4.30 ore )
Due tappe interlocutorie del Langtang trek senza particolari attrattive, a parte la salita al pittoresco villaggio di Thulo Syabru, che regala qualche scorcio interessante sul gruppo del Ganesh Himal.
Il primo giorno si ripercorre in discesa circa meta’ della Valle del Langtang fino al piccolo villaggio di Rimche ( 2430 m ) dove ci sono tre o quattro lodge. La discesa e’ piacevole e non molto faticosa, e come spesso accade c’e’ modo di apprezzare di piu’ il paesaggio e i piccoli dettagli nel bosco. Mi fermo ovviamente a salutare la bella ragazza del lodge di Gumba. Pensavo che a Rimche ci fosse meno gente che nel vicino e piu’ noto Lama Hotel, ma la guesthouse si riempie rapidamente e alla fine mi tocca pure dividere la stanza con due pensionati giapponesi (?). I tipi del lodge pero’ sono molto piu’ simpatici e gentili di quelli avidissimi di Lama.
Da Rimche si scende fino a Bamboo e quindi fino al Riverside Hotel ( circa 1700 m ). In questo tratto incontro di nuovo Monica che sta scendendo insieme ad un altro strano tizio tedesco, Klaus. Ci scambiamo qualche esperienza del trek bevendo un buon hot lemon ma poi ci separiamo quasi subito: io devo salire a Thulo Syabru mentre loro tornano a Syabrubesi e poi a Kathmandu. Il sentiero sale con ripide serpentine fino ad un piccolo tea shop e dopo un tratto di falsopiano scende nel profondo canyon, dove c’e’ da attraversare un lungo e ardito ponte sospeso d’acciaio. Nel frattempo le montagne del gruppo del Ganesh Himal fanno capolino oltre le colline. Si risale infine l’altro lato della valle fino a raggiungere il bel villaggio di Thulo Syabru ( 2200 m ), dove c’e’ gente simpatica, belle case contadine tradizionali e perfino un internet cafe.
Settimo giorno: Thulo Syabru-Chalangpati ( 5.30 ore )
Tappa abbastanza noiosa a causa del maltempo, ma con bellissimi tratti nel coloratissimo bosco avvolto dalla nebbia. Lasciata Thulo Syabru si sale faticosamente nel bosco di conifere e rododendri giganti per circa 3 ore fino a guadagnare un passo a circa 3200 m dove ci sono un paio di lodge/ristoranti. Quindi si svolta a sinistra e si segue il sentiero quasi pianeggiante che ci conduce in meno di un’ora a Shing Gompa ( 3300 m ), un villaggio abbastanza carino dove c’e’ un’altra latteria. Inizialmente volevo fermarmi in questo villaggio ma come spesso accade in questi trek mi hanno dato delle indicazioni sbagliate sui tempi, e alla fine ho deciso di fermarmi solo a pranzo e di proseguire per il villaggio successivo. Dopo circa un’ora di cammino in un’atmosfera veramente irreale giungo quindi a Chalangpati ( 3850 m ), che non e’ un villaggio ma ci sono due lodge, scelgo quello tibetano con la stufa in funzione per tutto il giorno. Oltre a me ci sono una coppia di buffi francesi di Grenoble e due simpatici ragazzi argentini che stanno per concludere il classico RTW, stranamente proprio in Italia e in Francia ( dopo la tappa d’obbligo in India ). Chiacchieriamo per un po’ dei nostri paesi e di quelli visitati, poi la discussione finisce inevitabilmente sul calcio, Sensini, Balbo, il Pampa Sosa… e ovviamente Messi e Maradona. E non ci sono dubbi su chi sia il piu’ grande…