Kalimantan, Borneo Indonesiano – info utili

kalimantan

Informazioni utili sul Kalimantan ( Borneo, Indonesia ) aggiornate al marzo 2013

Cambio: 1 euro=12500 rupie indonesiane

Trasporti: Nel Kalimantan ci sono pochissime strade e tra queste molte sono in pessime condizioni, quindi i trasporti pubblici sono pochi, lenti e abbastanza cari. In molte zone in realtà ci si muove soprattutto via barca, visto che molte città si trovano in riva ai fiumi. I costi di autobus, auto collettive ( kijangs ) e barche sono molto variabili: dove la strada è decente ( ad esempio tra Samarinda, Balikpapan e Banjarmasin ) i prezzi sono abbastanza in linea con quelli del resto dell’Indonesia ( 20/30000 rupie ogni 100 km ), dove invece è sterrata e piena di buche non ci sono corriere e bisogna affidarsi alle auto 4×4 collettive che sono abbastanza care ( 50000 rupie ogni 100 km ). Le barche pubbliche sono lente e poco affidabili, i prezzi dipendono dalla compagnia ma in genere non sono alti. Fa eccezione quella tra Tawau in Malesia e l’isola di Tarakan per la quale ti chiedono 40 euro per 3 ore scarse di navigazione. Le barche pubbliche comunque non arrivano ovunque e quelle private costano moltissimo: ad esempio a Derawan c’è un vero e proprio “cartello” mafioso che ti vieta ti prendere una barca qualsiasi e ti obbliga a prendere la speedboat a quasi 20 euro a persona ( mezz’ora di navigazione ). Per il lago Jempang ti sparano senza troppi complimenti 700/800000 rupie per un giro di un giorno, anche se io dopo un giorno di aspre contrattazioni sono riuscito a scendere a 350.000. Anche gli ojek ( motorini ) che in genere sono molto a buon mercato ( per 5 o 10000 rupie fai più di 5 chilometri ) in zone isolate approfittano della mancanza di mezzi e di turisti per alzare moltissimo i prezzi.

Come andare a Derawan da Tawau ( Malesia ):

Ferry boat Tawau-Tarakan: 3 ore, 150 ringgit

Ferry boat Tarakan-Tanjung Selor: 3 ore, 60.000 rupie

Kijiang Tanjung Selor-Berau: 4 ore 80.000 r

Kijiang Berau-Tanjung Batu: 1.30 ore, 70.000 r

Speedboat Tanjung Batu-Derawan: 30 min, 200.000 r

Alberghi: Il turismo è quasi inesistente nel Kalimantan, quindi gli alberghi in genere sono pochi e cari per gli standard del Sud-Est Asiatico. Il classico hotel economico asiatico costa 80-100000 rupie, spesso con il mandi ( bagno ) in comune. Ma  a volte questi alberghi sono pieni e quindi bisogna salire fino ad almeno 120/150000 rupie.

Ristoranti: Il Kalimantan è un po’ il “far west” dell’Indonesia, ci sono molte opportunità di lavoro e di fare soldi, quindi si trova gente che arriva da tutto il Paese e di conseguenza anche ristoranti per tutti i gusti. Essendo un posto dove la stragrande maggioranza della gente vive sul mare o in riva ai fiumi ovviamente ci sono moltissimi ristoranti di pesce, in genere fatto alla griglia. Malgrado la dieta vegetariana sia sconosciuta da queste parti si trovano vari piatti veg, alcuni tipici del Borneo ( ottimo il jackfruit in salsa piccante ), che si possono abbinare a riso, tofu e tempe. E ovviamente c’è moltissima frutta tropicale. I prezzi sono bassi, in genere un pasto economico costa sulle 15/20000 rupie. Un grosso ananas sbucciato e affettato costa sulle 5000 rupie. Il tè è migliore del caffè che di solito viene fatto con le bustine, costano sulle 3000 rupie.

Lingua: Nel Kalimantan praticamente nessuno parla inglese, quindi se si vuole interagire con i locali ( ed evitare di farsi fregare nelle contrattazioni ) consiglio di imparare almeno un minimo di bahasa indonesia.

Giungla: Molti pensano di arrivare nel Borneo Indonesiano e di trovarsi in mezzo ad una fitta giungla piena di orang utan che ti salutano e di serpenti attorcigliati nelle liane. Non è così, qui giungla significa business, e dove si può arrivare facilmente via terra o via fiume le millenarie foreste primarie sono state praticamente cancellate e gli animali decimati. I paesaggi sono comunque fantastici ( niente a che vedere ad esempio con Sabah ) ma se si vuole fare del trekking serio serve tempo, organizzazione e molti soldi. Io avevo solo il primo e avendo comunque già visto la “vera” giungla nel cuore del Borneo ho preferito risparmiare i soldi per vedere altre cose. Comunque se si vuole un’esperienza nel Borneo selvaggio le zone più interessanti sono quelle al confine con il Sarawak, che però sono raggiungibili sono in aereo ( Long Bawan ) o con costosissime speedboats sul fiume Mahakam. In alternativa ci sono anche dei trek dal West Kalimantan ( Putussibau verso Long Apari ) ma probabilmente ancora più costosi. Anche le Apokayan Highlands credo siano interessanti, soprattutto per la cultura Dayak, ma anche in questo caso bisogna essere preparati ad investire tempo e soldi, visto che anche questi trek richiedono costosi spostamenti con barche private. Più accessibili le zone attorno a Loksado, abbastanza facilmente raggiungibile da Banjarmasin, anche se si parla di foreste secondarie. Io purtroppo ho trovato brutto tempo e quindi non posso dare un giudizio, Loksado comunque non mi è piaciuta molto.

Viaggio in long boat sul fiume Mahakam: alcuni su internet dicono che non vale più la pena perché ci vanno troppi turisti e perché c’è troppo sfruttamento delle risorse. Sarà ma io in una settimana non ho visto nemmeno uno straniero, né nulla di turistico. Lo sfruttamento c’è e il paesaggio non è certo quello di un tempo ma comunque è un’esperienza godibilissima e un’ottima opportunità per conoscere meglio la cultura del Borneo. Si possono fare varie tappe con la long boat ( dove si può dormire e mangiare qualcosa ) che in genere a seconda delle stagioni può arrivare fino a Melak o a Long Bagun. Se si vuole visitare la zona dei laghi bisogna fermarsi a Muara Muntai e quindi prendere una speedboat per Tanjung Isuy/Mancong. I prezzi delle long boat sono variabili, comunque un giorno di viaggio costa circa 150000 rupie.

Floating markets di Banjarmasin: Quello più grande si chiama Pasar Lokbaintan, con circa 200 barche. Molto bello ma anche questo si avvia a diventare una cosa turistica come quelli della Thailandia. Per ora comunque è ancora molto tradizionale e molto interessante per capire meglio l’affascinante cultura Banjar. Il mercato si trova a un’ora di barca dal centro, e contrariamente a ciò che avevo letto su internet non è così facile trovare dei barcaioli, anche considerando che bisogna partire alle 4.30/5 di mattina. Alla fine ho combinato con la Borneo Homestay ( vicino al ponte Hasanuddin ), 4 ore di giro per 80000 rupie.

Parchi: L’unico vero parco paragonabile ad altri del Sud Est Asiatico è quello di Tanjung Puting, dove c’è un centro di ricerca e riabilitazione per gli orang utan. E’ forse la cosa più turistica del Kalimantan e molti lo descrivono come una vera e propria trappola per turisti ( è uno dei tanti tour 3g/2n venduti a Bali ). Credo sia paragonabile a quello di Bukit Lawang a Sumatra, con tanti orang utan ben pasciuti e una bella giungla di contorno, ma anche con un bel sottobosco di guide furbette in cerca del pollo di turno. Gli altri sono molto grandi e poco organizzati, quindi se lo scopo è vedere degli animali ci vogliono anche in questo caso molto tempo e soldi da spendere. Se si sta viaggiando da quelle parti secondo me è molto più sensato farsi un paio di parchi tra il Sarawak e Sabah ( tipo Bako o il Kinabatangan ) dove ci sono molte più possibilità di vedere animali, senza tour organizzati e spendendo molto meno.

Io comunque volevo vedere quello di Kutai che ho attraversato in kijang, dove in teoria ci dovrebbero essere buone possibilità di avvistare degli animali, ma dovevo perdere 2 giorni solo per arrivare sul posto, poi spendere tipo oltre 100 euro tra barche, guide e biglietti di ingresso, il tutto pagandomi il cibo e dormendo nella mia tenda. Non ne valeva la pena.

Alcolici: E’ proibita la vendita nei ristoranti e nei negozi e non ci sono bar, si trovano solo in squallidi karaoke bar/bordelli e nemmeno in tutte le città ( e a prezzi altissimi ).

Internet: Non molto diffuso ma nelle città non ci sono grossi problemi a trovare un internet cafe.

Acquisti: non c’è moltissimo ma si possono trovare interessanti cose di artigianato Dayak nelle longhouses ( o al limite al mercatino di Samarinda ) o cose Banjar tipo batik, cappelli o longi a Banjarmasin e dintorni.

Clima: Ci sono due stagioni: quella secca va da giugno a ottobre/novembre e quella umida da novembre a maggio. Può piovere comunque tutto l’anno, anche se meno rispetto ad altre zone dell’Indonesia. Anche nella stagione umida si può viaggiare senza troppi problemi, piove ogni giorno ma in genere per poche ore. La temperatura è costante tutto l’anno con le minime sui 25 gradi e le massime attorno ai 30. Nella stagione umida si soffre molto il caldo a causa dell’umidità ( soprattutto nelle città ).

 

Lascia un commento