La salita all’Adam’s Peak/Sri Pada è senza dubbio una delle cose più belle e interessanti da fare in Sri Lanka: c’è cultura locale e misticismo religioso, la straordinaria bellezza del paesaggio, l’alba bellissima dalla cima, il gusto della “conquista” di una cima non poi così banale.
Questa montagna è sacra per quattro religioni ed è da tempo immemorabile meta di pellegrinaggi. La sua storia è legata a moltissime leggende: per cristiani e musulmani è il luogo sulla Terra dove arrivò Adamo quando fu cacciato dal Paradiso ( oppure dove fu sepolto ), mentre per buddisti e indù l’impronta sulla cima è rispettivamente quella di Buddha e Shiva. Ci sono varie descrizioni dei pellegrinaggi del passato, ne parlarono nei loro diari anche i due leggendari viaggiatori Marco Polo e Ibn Battuta.
La salita è qualcosa di molto particolare visto che quasi tutti salgono di notte per poter arrivare in cima più o meno all’alba. E’ faticosissima e non va sottovalutata, ci sono da affrontare circa 1000 metri di dislivello ( si parte dai 1200 circa, la cima è a 2243 ), lunghi tratti di scalinate molto ripide ( 5500 scalini pare ) e tantissima umidità che ti toglie tutte le energie.
La stagione “ufficiale” inizia con la luna piena di dicembre e finisce a maggio. Non è solo il periodo più propizio per i pellegrini ma anche quello dove ci sono più probabilità di trovare bel tempo. Questa è una zona umidissima e piove praticamente tutto l’anno, ma nei primi mesi in genere al mattino si trovano cieli più o meno limpidi. Tra maggio e dicembre è difficile trovare belle giornate e si rischia di prendere tanta pioggia e di non vedere nulla. Inoltre tutte le bancarelle sono chiuse, il sentiero non è illuminato e non c’è quasi nessuno, quindi manca anche l’atmosfera “spirituale” del luogo di pellegrinaggio. In realtà nemmeno l’altissima stagione tra aprile e maggio ( soprattutto nei giorni di luna piena ) va bene perché ci va moltissima gente e si rischia di metterci molte ore in più a causa delle lunghe code. Il paesaggio di questa parte della Hill Country è uno dei più belli di tutto il Paese, un bel mix di natura lussureggiante selvaggia e piantagioni di tè, e la vista dalla vetta della montagna è realmente spettacolare.
L’alba è davvero stupenda e molto suggestiva, il sole che sorge fa proiettare un’ombra triangolare alla montagna che secondo i pellegrini è un vero e proprio miracolo, visto che la forma dell’Adam’s Peak non è così regolare.
Ci sono vari itinerari possibili ma il più noto e usato è sicuramente quello che inizia nel piccolo villaggio di Dalhousie, che si trova in mezzo ad una valle tra montagne, laghi e piantagioni di tè. E’ facilmente raggiungibile con il bus da Hatton, dove si può arrivare anche con il treno. E’ il classico villaggio che esiste quasi esclusivamente in funzione dei pellegrinaggi, tra hotel per ogni budget, ristoranti e bancarelle di dolci e cianfrusaglie varie. Ci sono anche molti tamil che lavorano nelle piantagioni ma vivono in villaggi sparsi tra le colline. Molti viaggiatori arrivano la sera, salgono durante la notte e poi se ne vanno la mattina, ma secondo me se non si ha problemi di tempo vale la pena fermarsi un giorno in più per farsi anche una camminata nei dintorni.
L’alba è attorno alle 5.30-6, quindi bisogna partire nel cuore della notte. Se si è abbastanza in forma la salita si può fare in 3 ore circa, quindi bisogna partire verso le 2-2.30. Credo che molti però partano anche prima o anche la sera del giorno precedente ( e poi dormono per terra sulla cima ), perché quando sono giunto in cima quasi tutti, soprattutto i locali, erano già arrivati. Durante la stagione non serve la pila frontale perché tutto l’itinerario è illuminato e ci sono molte bancarelle, ma comunque è meglio portarla per sicurezza. Si suda moltissimo quindi bisogna bere tanto ma basta portarsi una bottiglia, il resto si trova sulla strada. Si sale tranquillamente in maniche corte ma una volta raggiunta la cima serve roba pesante perché può fare molto freddo e può esserci vento forte.
L’itinerario si può dividere in almeno 4 parti: la prima fino al tempio giapponese comoda, il sentiero è quasi pianeggiante e ci sono molte bancarelle; la seconda dal tempio fino al rest stop Gangule Thenna con qualche saliscendi ma ancora non molto impegnativa; la terza fino al rest stop Idikatu Pana quasi tutta in salita con lunghe scalinate; l’ultima fino alla cima, la più impegnativa, con scalinate ripidissime ( c’è l’aiuto di corrimano in metallo ). Il tempio con l’impronta è abbastanza piccolo quindi se c’è molta gente può esserci ressa. E può esserci da sgomitare anche per un posto decente per vedere e fotografare l’alba. Più facile, sull’altro lato della cima, vedere la famosa ombra triangolare. Questa parte ha anche la vista migliore, veramente eccezionale. La discesa è faticosa quasi quanto la salita, ma c’è il sollievo di potersi godere il bellissimo panorama con la piacevole luce del mattino.