“L’India è una concezione della vita. Quale concezione? Quella ben nota secondo la quale tutto ciò che sembra reale non è reale e tutto ciò che non sembra reale è reale.” – ALBERTO MORAVIA
Decimo viaggio in India, di nuovo al Sud, con la “novità” Kerala che andrò a rivedere dopo più di 20 anni. So che oggi è un posto abbastanza turistico e che molte città farò fatica a riconoscerle ( all’epoca solo Kovalam era vagamente conosciuta, tutto il resto era praticamente vergine, comprese Varkala, Fort Kochi o Alleppey, dove non c’era quasi nulla ), ma io non sono troppo nostalgico e mi piace tornare nei posti anche molti anni dopo. Basta andarci con lo spirito giusto: se parti già con l’idea del paradiso semisconosciuto dei tuoi ricordi “rovinato” dall’orrido turismo di massa è ovvio che vai incontro ad una delusione, ma se invece ci vai con la solita curiosità, aperto ad apprezzare i cambiamenti positivi, allora può essere lo stesso un’esperienza piacevole. Poi c’è da dire che i cambiamenti in India seguono percorsi strani, non sono gli stessi ovunque e ci sono enormi differenze tra le metropoli e i villaggi. Chennai ad esempio, che ho visto una sola volta 25 anni fa ( e la ricordo orrenda e sporchissima ), credo che sarà quasi irriconoscibile. Piccoli villaggi dei Ghat Occidentali o sulla costa del Kerala ( soprattutto a Nord ) potrebbero essere cambiati pochissimo. E a dire il vero all’epoca ero in un periodo molto hippie, quindi i ricordi sono molto vaghi e confusi…
Per il resto soliti giri tra i miei posti preferiti nel Tamil Nadu ( dove invece ci sono tornato molte volte in questi ultimi anni ), che forse è il mio Stato dell’India preferito, anche se è difficile fare classifiche di un Paese così grande e complesso, dove ho viaggiato tanto e per 30 anni. Anche stavolta farò base a Tiruvannamalai ( dove rivedrò l’incredibile Kartighai Deepam Festival ) e poi vedremo, il resto del viaggio sarà deciso una volta sul posto. In generale vorrei alternare un po’ di sano relax al mare con bei posti di montagna, magari andrò anche ad Ooty ( col toy train ), che è uno dei pochi posti famosi di quelle zone che non ho mai visto. Avevo una mezza idea di andare anche alle Andamane, ma dopo qualche ricerca ho concluso che non ne vale la pena, non è più un posto così “off the beaten path” come lo era qualche anno fa. E onestamente il “mare bello” non è che mi impressioni più come una volta, se poi c’è solo quello o poco più lo trovo anche abbastanza noioso.
P.S. Finalmente ottenere il visto indiano è diventata una cosa se non proprio semplice ( perché c’è sempre da compilare un lungo modulo ) abbastanza normale e veloce, si può fare tutto comodamente online e si può scegliere tra 3 opzioni, fino a 5 anni ( ma ogni viaggio può durare al massimo 90 giorni ). Un enorme passo avanti rispetto a solo qualche anno fa, quando spesso c’era da perdere ore in ambasciate e aspettare giorni e giorni ( l’ultimo lo feci in Sri Lanka nel 2016 e mi fecero aspettare 12 giorni ).
P.S. 2 Non scrivo più nulla sui social per vari motivi, uno dei quali è che il viaggio “social” è diventata una cosa dal mio punto di vista abbastanza sgradevole, noiosa e sempre più finta.