Ultimi pensieri da questo computer, i prossimi saranno da qualche internet cafe di Delhi.
Dunque India, ancora una volta. Viaggiare in India per me è sempre stato facile, è come lasciarsi trasportare dalla corrente di un placido fiume, come seguire un comodo sentiero di montagna. Ci si rende conto di essere lì per un motivo e si segue il proprio destino, il proprio karma. Forse il desiderio dell’india viene proprio da una vita precedente passata in un continuo pellegrinaggio tra i famosi luoghi sacri e mistici di questo straordinario paese.
Sarà un India diversa da quella che vidi per la prima volta 17 anni fa, quando ci entrai a piedi dal Pakistan. Un paese sicuramente più moderno e se vogliamo più ricco, anche se continuano ad essere milioni le persone che vivono sotto la soglia dell’estrema povertà ( che vivono con meno di 1 dollaro al giorno ). Questo è anche un paese però molto legato alle proprie tradizioni e poco incline ad “occidentalizzarsi” completamente, quindi sono sicuro che molti posti li troverò uguali a 10 o 20 anni fa. Alcuni sono cambiati pochissimo in centinaia di anni. Non sono certo i cellulari, i computer o le tv satellitari che possono cambiare completamente la vita di milioni di indiani.
Ci saranno come sempre moltissimi mendicanti e venditori insistentissimi, odori e sapori incomprensibili per i sensi delicati di noi europei e colori accesi nei torpedoni, nelle insegne dei ristoranti e negli hotel, nei mercati, nei templi, nei sari delle donne…
Ci sarà come sempre un inquinamento insostenibile ( soprattutto per chi come me abita in un paesino delle prealpi orientali ), soprattutto nelle grandi città. Ci saranno momenti di grande confusione e altri di mistico silenzio.
Ci saranno giorni di grande stanchezza, soprattutto dopo gli inevitabili lunghi viaggi in bus o in treno e altri pieni di energia e di vitalità. Tanti incontri più o meno piacevoli e bizzarri con indiani e viaggiatori.
Le ultime notizie dall’Uttarakhand non sono buone: c’è stato un colpo di coda del monsone e ha nevicato molto nei giorni scorsi, per ora Tapovan è chiuso ai trekkers fino al 30. Mi dispiacerebbe non poterci andare, ma in ogni caso andrò comunque alle sorgenti del Gange e mi terrò un piano b per un altro trek a quote più basse.
OM NAMA SHIVAYA!!