Gonder, Etiopia
“E a un tratto, a una svolta improvvisa, il radiatore urta nel piu’ strano e meraviglioso paesaggio del mondo. Le Alpi. Le Dolomiti. Ma le Dolomiti impazzite. Enormi masse di pietra sanguigna oscillano all’orizzonte. Cosi’ leggere che un soffio di vento potrebbe farle volar via. Campane di sasso come immense crinoline. Quei monti si muovono, camminano. Agitano le altissime braccia, girano su se stessi. Son le montagne del Simien, raccolte a stella attorno alla torre di 5000 metri del Ras Dascian. Svaniscono, riappaiono, si rincorrono. Si muovono adagio adagio, con lentezza inquietante, come giganti bendati. Si azzuffano, s’inseguono…
…Quando riapro gli occhi, mi appare una selva di enormi funghi, dalle grosse teste dondolanti, punteggiate di rosso e di verde, e una nuvola, che sembra un calabrone, vola ronzando su quelle Dolomiti d’Etiopia, su quegli Antelao, su quelle Marmolade, su quelle Tofane mutate all’improvviso in una gigantesca fungaia verde e rossa, immota sopra un volo di calabroni d’oro”
Curzio Malaparte, Le Dolomiti d’Etiopia
Primo giorno: Debark-Sankaber
Questo trek nelle Simien Mountains non e’ certo iniziato nel migliore dei modi, visto che ho inziato a sperimentare qualche lieve sintomo del mal di montagna gia’ all’arrivo a Debark ( 2800 metri ). Probabilmente e’ stata una conseguenza di una condizione fisica tutt’altro che perfetta: a Khartoum avevo avuto una mezza intossicazione alimentare e nei giorni seguenti ho mangiato molto poco, anzi avevo quasi perso completamente l’appetito. In ogni caso la prima tappa e’ stata molto dura, ho boccheggiato per gran parte dell’itinerario, avevo la nausea e un po’ di mal di testa. Non mi sono potuto quindi godere molto il paesaggio, che a tratti ricorda quello delle campagne del centro Italia d’estate, e solo nell’ultima parte dove si iniziano a vedere i caratteristici precipizi di questi monti e gli endemici babbuini gelada dal cuore rosso ci si rende conto di essere nelle montagne dell’Africa. La sera sono riuscito a mangiare qualcosa e poi ho dormito abbastanza bene fino alle 6. Il campo di Sankaber non e’ granche’, va bene come una tappa ma si potrebbe anche evitare.
Continua…