Pai e’ piu’ o meno come mi aspettavo che fosse, una specie di santuario per viaggiatori zaino in spalla trasformato negli anni da paradiso hippie a localita’ turistica che offre divertimenti vari ai giovani “backpackers” ( ma anche ai molti turisti thai ) che vengono qui in religioso pellegrinaggio.
La citta’ tutto sommato e’ carina ( non so perche’ mi ricorda il set di un film, uno in effetti l’hanno girato qui, ma e’ film thai ) e ci si puo’ passare qualche piacevole giornata di relax e di cazzeggio, ma non bisogna certo arrivare qui con grandi aspettative: della vecchia Pai non c’e’ piu’ quasi nulla ( a parte qualche capellone cinquantenne che non vuole rassegnarsi al tempo che passa ) e i “divertimenti” offerti non sono nulla di trascendentale, se si cercano emozioni forti, avventure e belle ragazze c’e’ di molto meglio in altri paesi ( come ad esempio il Sudafrica ).
Anche il posto e’ piuttosto anonimo per essere una famosa localita’ di montagna, non e’ certo Pokhara o Manali, e anzi persino la vicina e meno turistica Mae Hong Son e’ molto piu’ bella. Ma si sa, il turismo e’ un fenomeno strano, e non sempre questi “boom” dipendono dalle reali bellezze del luogo.
In ogni caso la vecchia Pai ( come la vecchia Goa, la vecchia Manali, la vecchia Kuta… ) che tutti vorrebbero e che oggi “e’ troppo turistica”, non sarebbe piaciuta per niente a questi pseudobackpackers. Quelli erano tutti posti completamente antituristici, non c’erano souvenir in vendita ne’ ristoranti con banana pancakes, pizze 0 falafel. Se volevi visitare i dintorni dovevi sbatterti da solo ( e non poco ) e le topaie dove dovevi dormire erano delle vere topaie dove pero’ spesso perfino i topi si rifiutavano di soggiornare. L’unica cosa che abbondava era la droga, soprattutto hashish, oppio e eroina, e ovviamente la fauna dei viaggiatori era composta quasi esclusivamente da tossici o mezzi tossici, che si fermavano dei mesi perche’ erano troppo pigri per muoversi altrove.
A Pai finalmente sono riuscito a mangiare in modo decente per qualche giorno, visto che il cibo vegetariano abbonda, contrariamente alla maggior parte del paese. I tailandesi infatti sono probabilmente il popolo piu’ carnivoro del mondo ( gli americani in confronto solo dei salutisti ), mangiano carne a colazione, pranzo e cena e nella cucina tradizionale thai praticamente non esistono piatti vegetariani. Certo nei ristoranti per turisti o nelle grandi citta’ non e’ difficile farsi fare un pad thai senza pollo o un fried rice vegetariano, ma a me di solito piace mangiare dove mangiano i locali, e il piu’ delle volte e’ stata molto dura spiegare cosa volevo, sia perche’ pochi parlano inglese sia perche’ per loro un piatto senza carne e’ una cosa quasi inconcepibile. Non sono mancate ovviamente le classiche ridicole scenette alla Toto’ e Peppino. Onestamente a me non frega nulla se uno mangia carne o meno, e’ una mia scelta, ma dal mio punto di vista un vero buddista al giorno d’oggi dovrebbe astenersi dal mangiare carne, e sono abbastanza certo che se ci fosse un Buddha oggi lo consiglierebbe sicuramente a tutti. Ma non sono certo venuto qui in Thailandia a insegnare il buddismo ai buddisti, quindi che facciano come meglio credono.
Comunque qui a Pai se non hai un bel pezzo di fumo o uno zainetto pieno di funghi allucinogeni ti rompi presto i coglioni, quindi dopo tre giorni ho deciso che era ora di cambiar aria, destinazione Chiang Mai ( dove non avevo intenzione di fermarmi… ). Come detto il posto non e’ malaccio, anche se credo sia la citta’ che mi e’ piaciuta meno tra quelle viste in questo viaggio in Thailandia.
Info utili
Bus localone Mae Hong Son-Pai: 80 bath, 4 ore. Golden Hut GH a Pai, ottima ed enorme stanza per 150 bath.