It’s a long way to Karima…
Non usero’ eufemismi per descrivere Dongola: fa schifo, e avrei passato volentieri i tre giorni di festa in qualsiasi altro posto. Comunque il terzo giorno abbiamo deciso di tentare il tutto per tutto e cercare di andarcene in qualche modo, anche se sapevamo che sarebbe stato molto difficile, se non impossibile, trovare qualcosa per Karima. Infatti arriviamo al bus stand e tutti ci dicono che non c’e’ niente, gli unici bus vanno diretti a Khartoum. Non ci demoralizziamo, e tentiamo l’autostop. In due ore passano tre macchine, e nessuna va a Karima. Torniamo in citta’ con la coda tra le gambe, l’idea di passare un altro giorno intero a Dongola e’ deprimente. Poi proviamo a fare un altro tentativo al bus stand e come per magia…c’e’ un minivan che va a Karima, e che sta aspettando proprio altri 3 passeggeri!! Partiamo velocissimi e in un baleno ci troviamo in un deserto piattissimo e giallissimo. Dopo un’ora pero’ sentiamo un rumoraccio e un odore di bruciato: la cinghia e’ andata. Ne hanno un’altra, sembra una questione di pochi minuti ma probabilmente fanno qualche cappella nel montarla e ora il radiatore perde acqua. Stiamo fermi per due ore in mezzo al nulla, sotto un implacabile sole di mezzogiorno. In questo periodo in Sudan c’e’ un ottimo clima, piu’ che sopportabile, fanno eccezione pero’ queste ore centrali del giorno quando si fa veramente fatica a respirare, soprattutto in mezzo al deserto. Il problema viene risolto in qualche modo e con due soste per raffreddare il motore e rabboccare l’acqua riusciamo infine ad arrivare a destinazione. Siamo usciti dall’albergo alle 7.30 e siamo arrivati la sera alle cinque passate, e veramente esausti. E non e’ finita, l’unico hotel della citta’ e’ chiuso, dobbiamo andare a cercare a casa il proprietario, quindi andare alla polizia per l’ennesima registrazione ( dove c’e’ sempre un tizio annoiato sdraiato su di un letto che guarda soap opera egiziane ). La serata si conclude con l’ennesimo fuul ( fagioli ) e un superbo caffe’ arabico preparato in modo egregio da una splendida donna vestita di rosso ( dovro’ scrivere qualcosa su questi “chai shop”, sono i piu’ belli che abbia mai visto ).
Le Piramidi di Nuri
Margaret e’ stata a Karima circa dieci anni fa durante un breve viaggio in Sudan e ha un ottimo ricordo delle Piramidi di Nuri, che si trovano da qualche parte al di la’ del Nilo. Dei simpatici pescatori ci offrono un passaggio in barca, poi attraversiamo un pittoresco villaggio dove incontriamo alcune donne dal viso tatuato. Le Piramidi sono lontane, bisogna prendere per forza un riscio’. Il sito e’ splendido, in mezzo alle dune di sabbia spuntano una decina di piramidi non in ottime condizioni ma proprio per questo forse particolarmente belle e affascinanti. Molte altre sono solo dei cumuli di blocchi di granito quasi completamente sepolti nella sabbia. In origine ce n’erano 52 e contenevano le mummie delle Regine dell’impero Kushita, che regno’ in questa zona dell’antica Nubia piu’ di 2500 anni fa. Ovviamente non c’e’ nessuno in giro e possiamo girare tranquillamente tra le rovine, io riesco anche a salire sulla cima di un paio di Piramidi. Tornando all’albergo vediamo dei bei villaggi costruiti su enormi rocce granitiche e poi le Piramidi di Karima e il monte Jebel Berkel, che vedremo domani.
Il minivan da Dongola a Karima costa 30 p e ci mette un paio d’ore circa. A Karima ci sono due hotel ma uno e’ improponibile, quindi l’unica opzione e’ il Nasser, 20 la singola e 25 la doppia.
Continua…