Nubia ( quarta parte )

karima, jebel berkel

Khartoum, Sudan

Tramonto al Jebel Berkel

Una delle cose migliori da fare a Karima e’ sicuramente andare a godersi il tramonto al Jebel Berkel, un cimotto tozzo dalla vetta spianata dal quale si puo’ godere un belissimo panorama sulla valle del Nilo e sul deserto circostante. In questo periodo festivo ogni sera c’e’ moltissima gente, soprattutto ragazzi, che si divertono correndo giu’ dal pendio di sabbia sul lato occidentale del monte. Il tramonto e’ molto intenso, direi tipicamente “africano”. Corro anch’io giu’ dalla cima, mentre le splendide silohuettes delle piramidi di Karima trafiggono come delle spade il cielo rossissimo.

karima

Jebel Berkel, la Nubian Rest House e Kurru ( senza entrare )

La mattina torniamo con calma a vedere cio’ che resta del grande tempio di Amun ( poco, alcuni cammelli mi guardano con sospetto ) e delle piramidi ( alcune quasi intatte invece, davvero belle ). Poi per curiosita’ decidiamo di dare un’occhiata all’hotel di lusso di Karima ( la proprietaria e’ una donna italiana ), costruito come una grande casa nubiana. Ci sono alcuni turisti ultrasettantenni che mangiano al buffet, che probabilmente hanno pagato una fortuna un giro di pochi giorni tra i siti piu’ interessanti del Sudan. Chiediamo quanto costa una cena: 40 dollari, e nemmeno cibo italiano…

Torniamo verso l’albergo dove incontriamo tre simpatici uomini di Karima che ci offrono il caffe’ e con i quali facciamo una chiacchierata. Uno di loro si offre per farci fare un “tour” della citta’ e di portarci a Kurru, dove c’e’ un altro complesso di tombe Kushita. La gita e’ stata molto bella e istruttiva, ma decidiamo sul posto che queste tombe non possono valere gli 8 dollari del biglietto, quindi rinunciamo ad entrare. In citta’ ci sono molti cantieri, stanno costruendo uno stadio e un paio di hotel ( sempre con i soldi dei “generosi” cinesi ). Il tizio e’ simpatico, anche se pare che disprezzi i nativi del Sud del Sudan, che chiama schifato “black people”, pur essendo lui stesso nerissimo. Il razzismo e’ una cosa dal mio punto di vista assurda, ma il razzismo tra neri non l’avevo mai sentito, e’ veramente una cosa folle. La sera in albergo arrivano i due backpackers austriaci ( con i quali viaggero’ piu’ avanti ) e un tizio danese simpaticissimo che lavora per le Nazioni Unite ed e’ stato in posti tra i piu’ pericolosi del mondo. Il mese prossimo andra’ a Gaza…

karima

karima

karima

Shendi e le Piramidi di Meroe

Per vedere il sito di Bajarawija e le sue famose Piramidi ci si puo’ fermare ad Atbara ( o a Ed Damar ), a Shendi oppure dormire nel deserto vicino al posto ( col senno di poi la cosa migliore, quello che hanno fatto gli austriaci e le “ragazze” ). Io ho scelto di dormire a Shendi, che malgrado il nome simpatico e’ una citta’ piuttosto brutta, sporca e polverosissima. E non e’ tutto: c’e’ una sola “lokonda” ed e’ in condizioni pietose, sembra un posto abbandonato da anni. Credo di essere stato uno dei pochi ( se non l’unico ) occidentali che hanno avuto il coraggio di dormirci. Certo forse nei miei primi viaggi in Nepal e in India ho visto dormito in posti anche peggiori, ma in ogni caso non ci ho passato un minuto piu’ del necessario e sono stato ben felice quando me ne sono andato. Anche i locali non mi sono sembrati cosi’ amichevoli come quelli incontrati in precedenza e anzi un paio di tizi hanno pure cercato di fregarmi. L’unica cosa positiva del posto e’ il modernissimo internet cafe con la connessione velocissima.

Le Piramidi di Meroe sono forse l’attrazione principale del Sudan e malgrado molte siano state in parte distrutte ( pare da un idiota italiano cercatore di tesori ) e alcune restaurate in modo a dir poco maldestro formano comunque un complesso molto affascinante tra spettacolari dune desertiche. Per la prima volta in questo paese vedo qualcosa di vagamente “turistico”, cioe’ un posto con una vera biglietteria, dei cammellieri che si propongono per farti fare un giretto tra le piramidi e 4 o 5 venditori di souvenir. Pero’ ci sono solo 3 turisti, che semino subito per poter girare tranquillamente da solo tra le rovine. Il posto e’ una meraviglia, da non perdere se si viene in Sudan.

meroe

piramidi di meroe

meroe

Khartoum… Ahlan Sudan!!

Non ho molto da scrivere su Khartoum, e’ una citta’ abbastanza anonima che non ha senso visitare a meno che non serva un visto ( come nel mio caso ) o non si abbia voglia di andare da qualche altra parte. L’unica cosa interessante che ho visto sono stati gli incontri di lotta sudanese e i souk fuori citta’, davvero enormi. Ora ho il visto in regola per l’Etiopia e domani conto di riuscire ad attraversare il confine verso sera, con i due ragazzi austriaci. Il Sudan a tratti mi e’ piaciuto molto, soprattutto le persone e i paesaggi nel Sahara, anche se non posso dire che mi abbia esaltato e obiettivamente dal punto di vista turistico non offre nulla di eccezionale, a parte le Piramidi di Meroe. Pero’ e’ stata comunque una splendida esperienza, a tratti molto avventurosa e intensa. Ma ora mi aspetta l’Etiopia, che tutti qui definiscono la piu’ bella nazione africana. Finalmente riesco a caricare un po’ di foto, sono sparse tra i vari post. Mi dicono che in Etiopia ci sono connessioni internet lentissime ( quando si trovano ) quindi penso che il prossimo post sara’ da Addis Abeba, dopo il trek al Ras Dashen.

khartoum, lotta sudanese

info utili

Il bus da Karima ad Atbara costa 30 p, poi da li’ bisogna andare ad Ed Damar con un bus locale per 50 piastre, quindi il bus per Khartoum costa circa 25 p. Come ho detto nel post la cosa migliore per vedere le piramidi e’ farsi mollare vicino al sito e dormire nel deserto.

A Khartoum sono stato prima una notte al Salli ( 25 p la singola, troppo ) e poi al vicino Marshal ( 25 p la tripla divisa con i due austriaci, 20 la singola )

Il visto per l’Etiopia costa 20 dollari e te lo fanno in 3-4 ore

 

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