Cambio ( aprile 2017 ): 1 euro=3500 ariary
Visto: All’arrivo in aeroporto, da 30/60/90 giorni ( 25/30/40 euro )
Alberghi economici: Senza dubbio tra i migliori al mondo come rapporto qualità-prezzo. Anche quelli più scalcinati hanno un ottimo livello di pulizia e sono gestiti da personale gentile ed educato. Prezzi molto simili quasi ovunque, in genere si va dai 20000 ai 30000 ariary per una camera doppia ( fanno eccezione Nosy Be e Ile Sainte Marie, dove credo si parta dai 40-50000 ). Ampio margine di contrattazione se si è da soli in bassa stagione. Qualche volta può esserci il bagno in comune. Facili da trovare quasi ovunque, comunque c’è un ottimo sito ( travelmadagascar.org ) che oltre a varie informazioni utili sulle città e sui parchi cita quasi tutti gli hotel. I prezzi sono parecchio datati ma comunque è molto utile per avere in tasca due o tre indirizzi quando si arriva nelle città. Wi-fi quasi ovunque. Credo ci sia solo un ostello in tutto il paese, il Lemur Hostel a Tana, ottimo e gestito da due donne gentilissime.
Sicurezza: E’ un Paese che ha una fama di posto pericoloso ma in realtà io l’ho trovato abbastanza tranquillo. C’è criminalità soprattutto a Tana e nelle città portuali ma nella maggioranza dei casi si parla di piccoli ladruncoli, scippatori e borseggiatori. La sera è meglio stare in albergo ma in realtà non c’è molto da fare comunque, alle 5-6 tutti i negozi chiudono e le città diventano deserte. Ovviamente come in molti Paesi dell’Africa va sempre calcolato che essere l’unico bianco in mezzo ai neri ti rende un obiettivo ben riconoscibile, quindi soprattutto in stazioni e mercati è meglio non portare nulla di valore e non tirare fuori macchine fotografiche o cellulari. A Sud girano varie storie di banditi che rapinano i turisti ma non ho elementi per dire se siano vere o siano leggende. Da alcune ragazze ho sentito storie di molestie sessuali e avances pesanti, ma anche in questo caso non ho ovviamente esperienze dirette in merito. Dopo i disordini del 2009 la situazione politica resta confusa ma al momento non ci sono problemi per i viaggiatori, in ogni caso prima di partire è meglio dare un’occhiata alle ultime news. Come in molti Paesi Africani molto poveri può bastare poco a far scoppiare rivolte o anche guerre civili.
Salute: Normali precauzioni da Paese tropicale povero. C’è molta psicosi malaria ma io ho girato molto e ho visto pochissime zanzare, anzi in molti posti non ce n’erano proprio ( e in teoria era la stagione peggiore ). Credo comunque che sia un problema soprattutto sulla costa Est. Secondo me in gran parte del Paese repellenti e zanzariere sono più che sufficienti, ma come al solito consiglio di informarsi bene su siti seri ( non su blog, anche le mie sono solo impressioni che non valgono nulla ) o da medici e poi prendere una decisione.
Trasporti: Non esiste un vero sistema di trasporto pubblico e quindi ci si sposta con i minibus di compagnie private ( taxi brousse ). Sono molto economici ( 2-3 euro ogni 100 km circa ) e vanno un po’ dappertutto ma ci vuole un po’ di tempo per capire come funzionano, come sceglierli e come ottimizzare i tempi. Di solito se il tragitto è lungo tra due città importanti ( es. Tana-Tulear ) si viaggia bene, abbastanza comodi e difficilmente ci saranno grossi problemi. Se il tragitto è breve o se si viaggia in zone meno battute va molto a fortuna, ma ci sono ottime probabilità di fare viaggi molto scomodi e di avere guasti meccanici. Non partono mai in orario e arrivano sempre ore dopo, quindi anche viaggi sulla carta brevi finiscono per prenderti tutto il giorno. Spesso bisogna aspettare che il minibus sia pieno ( in media un paio d’ore ) e poi ci sono sempre contrattempi, gente da andare a prendere a casa, mobili da caricare sul tetto… Meglio evitare di viaggiare di notte perché aumenta di molto il rischio di incidenti e di rapine ( soprattutto a sud, anche se non ho ben capito quanto siano vere le storie che raccontano ).
In teoria la cosa migliore è sempre acquistare il biglietto il giorno prima e scegliersi il posto, ma anche questo non è garanzia di nulla perché potrebbero sempre venderti ad un’altra compagnia che ti rifila un altro posto. Il posto non è una questione secondaria, perché soprattutto quelli dietro possono essere terribilmente scomodi per gente più alta di 1 metro e 60. In più nei taxi brousse localissimi ci fanno stare un sacco di persone e dove in teoria ce ne dovrebbero stare 3 ce ne mettono 5. Il posto davanti vicino al finestrino è il migliore perché più comodo e perché si ha un’ampia visuale per gustarsi il paesaggio, anche se è il peggiore in caso di incidenti. In alternativa sono accettabili i posti della prima fila. Le stazioni ( gare routières ) sono dei posti veramente squallidi, piene di touts aggressivi ( in alcune c’è un vero e proprio assalto ), mendicanti, bambini abbandonati e molto probabilmente ladri e scippatori. Questi touts prendono una minima commissione se riescono a farti andare con la compagnia del loro boss ma alcuni possono anche cercare di rifilarti biglietti farlocchi a prezzi maggiorati. Bisogna sempre comprare i biglietti al baracchino della compagnia, dopo aver controllato i prezzi che sono esposti vicino al banco. Esitono anche dei camion-brousse ( camion adattati a portare passeggeri ) che fanno lunghi tragitti tra le strade sterrate soprattutto del Sud. Quando li vedi ti passa la voglia di prenderli, anche perchè fanno viaggi che durano giorni ( tipo Tulear-Fort Douphin, minimo 3 giorni di viaggio ) e le probabilità di avere ogni genere di imprevisti sono molto alte. Possono essere comunque la classica “avventura da raccontare”, sicuramente molto più avvincente di quelle iperinflazionate dei bus in Sudamerica o nel Sud Est Asiatico. Avevo una mezza idea di prenderne uno tra Tulear e Morondava ( 3 giorni ma con due soste ) ma non ce n’erano durante la stagione delle piogge.
Nelle città si può girare con i taxi-be ( basta farsi dire il numero da prendere dal tizio dell’hotel ), che sono dei minibus un po’ più grandi e costano 400 ariary a corsa. Soprattutto a Tana è meglio evitare quelli troppo pieni o comunque non portare nulla in tasca o nella borsa perché ci sono molti borseggiatori. Oppure ci sono i pousse-pousse ( risciò a trazione umana ) o i cyclo-pousse ( risciò normali ), che costano sui 1000-2000 ariary a corsa. In alcune città ci sono anche i classici tuc tuc, alcuni sono anche collettivi. Infine ci sono i taxi, vecchissime R4, Dyane o Peugeot 305, che costano sui 5000-10000 ariary a corsa.
Gli aerei che fanno voli interni hanno prezzi altissimi, possono costare tranquillamente 2-300 euro per un volo sola andata.
Internet: Wi-fi molto diffuso in hotel e ristoranti, per il 3g la migliore compagnia è la Orange ( prezzi sui 10 euro per 1 giga ).
Soldi: Stranamente uno dei migliori posti dove cambiare contanti è l’aeroporto, che offre un cambio migliore sia delle banche che dei cambia soldi in centro a Tana. C’è anche giro di cambio al nero ma da quanto ho capito è fattibile solo tramite hotel fidati con dei tizi pakistani, che comunque ti danno poco di più degli altri. In strada è meglio nemmeno averli in tasca i soldi, figurarsi cambiarli da sconosciuti. In ogni caso non puoi cambiare molto in aeroporto perché il taglio più grande vale solo 3 euro e quindi poi se cambi troppo devi portarti dietro una sporta di banconote. In tutte le città ci sono bancomat ( con prelievo massimo 400000 ariary, non ci sono commissioni-truffa come in molti Paesi dell’Asia ) e in genere almeno una banca che può cambiare euro.
Lingua: Ci sono due lingue ufficiali, Francese e Malagasy. Un minimo di Francese è indispensabile perché quasi nessuno parla inglese, a parte qualcuno negli hotel e le guide dei parchi. Il Malagasy credo sia abbastanza semplice da imparare ma io avevo già problemi col Francese e non ci ho neanche provato.
Ristoranti: In genere ci sono due tipi di ristoranti locali ( hotely o gargote ), alcuni hanno riso con pollo/pesce/fagioli/anatra/zebu e minestre, mentre altri sono una specie di fast food e hanno pasta fredda ( mi-sao ), insalate e roba fritta. Prezzi irrisori dai 1000 ariary ai 6000 al massimo. Alcuni dicono di evitarli per questioni di igiene ma a me sono sembrati decisamente migliori delle bettole dove vado di solito in Asia. Nelle città più grandi e nelle località un po’ turistiche si trova di tutto, ma soprattutto cucina francese e italiana. Nei ristoranti “turistici” normali si può mangiare molto bene con 15-20000 ariary, e difficilmente si riesce a spendere più di 30 ( a meno che non si ordini aragoste e vino francese ). Prezzi veramente bassi per pesce e crostacei nelle località sulla costa. Per i vegetariani non c’è molto, ma un piatto di spaghetti al pomodoro o di riso e verdure si trova sempre. I supermercati sono ben forniti ma ovviamente abbastanza cari perché quasi tutto arriva dall’Europa. Ottimi il pane, il formaggio di zebu, gli yogurt e ovviamente la frutta tropicale.
Alcolici: Molto economici e di buona qualità. Ci sono varie birre in bottiglia da 66 cl che costano sui 2000 ariary al supermercato e sui 3-4000 al bar, la migliore e la più diffusa è la Three Horses. In più ci sono ottimi rum anche fatti in casa, sui 2000 ariary al bicchiere. Ci sono bar veramente molto belli soprattutto nelle città ex-coloniali.
Clima: Molto vario a seconda delle regioni ma in realtà ci sono solo due stagioni: estate da novembre ad aprile e inverno da maggio a ottobre. L’inverno, soprattutto il periodo da giugno a settembre, è l’alta stagione. I mesi tra dicembre e marzo sono i più piovosi e c’è il serio rischio cicloni sulla costa nord est, ma anche in questi mesi si può viaggiare in gran parte del Paese senza grossi problemi. E’ difficile dare consigli sul periodo migliore perché entrambe le stagioni hanno dei pro e dei contro e ovviamente dipende dove si va ( il sud e l’ovest hanno un clima secco, gli altipiani molto variabile e freddo d’inverno, l’est molto umido con pioggia quasi tutto l’anno ) e cosa si vuole vedere.
Parchi: I parchi sono le attrazioni principali del Madagascar e offrono un po’ di tutto e per tutti i gusti, anche se la gran parte dei turisti ci va per vedere gli animali. Ce ne sono di vari tipi, da quelli nelle foreste primarie pluviali a quelli nelle savane e nei deserti del Sud, da quelli in montagna sugli altipiani a quelli sulle isole. Alcuni sono molto famosi e possono essere affollati in alta stagione, mentre altri si trovano in zone molto remote raggiungibili solo con lunghi viaggi in auto 4WD. Anche in questo caso non è facile dare un consiglio perché dipende molto dai gusti e dal periodo, ma io direi che quelli veramente da non perdere sono:
Isalo NP: montagne che ricordano quelle del Sud Ovest degli Stati Uniti in mezzo ad una sconfinata savana, canyon, fiumi smeraldini con suggestive piscine naturali, piante strane e panorami clamorosi. Meno animali che in altri ma comunque ci sono. E’ di gran lunga il più visitato.
Ankarafantsika NP: Nel selvaggio Ovest nell’ultima foresta secca decidua che ha resistito alla deforestazione selvaggia. Forse il migliore per gli animali, ce ne sono moltissimi e di ogni tipo, soprattutto uccelli, rettili e il famoso Coquerel’s Sifaka, uno dei lemuri più belli.
Andasibe NP: E’ il più turistico perché abbastanza vicino a Tana e perché è quello dove si può vedere abbastanza facilmente il lemure più grande, l’Indri Indri. Più difficile vedere altri animali perché c’è troppo di viavai di persone. In teoria ci dovrebbe essere anche il più grosso camaleonte ma credo sia quasi impossibile da vedere. Le guide comunicano con i cellulari quindi alla fine ci si ritrova in tanti a fotografare gli Indri e i Sifaka, quindi l’ambiente non è paragonabile a quello dei parchi più selvaggi, ma senza dubbio vale la pena e se si ha tempo può essere abbinato al Mantadia che è a pochi chilometri ed è tutta foresta primaria.
Anja Reserve: Non è un vero e proprio parco ma una riserva gestita dalla gente del villaggio vicino. E’ molto noto perché sulla strada per il Sud ( quindi quasi sempre abbinato dai tour operator a quello dell’Isalo ) ma soprattutto perché piccolo e con molti Ring Tailed Lemurs ( Lemure Catta ) abbastanza abituati agli umani e quindi avvicinabili senza problemi. Questi sono di gran lunga i lemuri più famosi anche grazie al personaggio di Re Julian del film Madagascar e quindi tutti vogliono vederli e fotografarli. Ci sono anche camaleonti e altri animali e il paesaggio intorno è davvero spettacolare.
Tsingy de Bemaraha: Questo è forse il più noto ed è anche sito Unesco, ma non l’ho visto perché era chiuso per la stagione delle piogge ( credo apra ad aprile-maggio ). Molto frequentato per i famosi paesaggi con gli tsingy ( strane formazioni rocciose tipiche del Madagascar ), i tanti animali e perché al ritorno verso Morondava ci si può fermare a vedere il tramonto all’Allèe des Baobabs che è un’altra attrazione tra le più suggestive del Paese.
Ranomafana NP: Molto frequentato anche questo perché ci sono lemuri molto rari tra i quali il più raro in assoluto ( il Golden Bamboo Lemur ), oltre a molti altri animali. Si trova in una vasta foresta in gran parte primaria ( anche se la zona più accessibile e più ricca di animali è secondaria ). Sito Unesco insieme ad altri parchi vicini meno noti.
Negli ultimi 2-3 anni i prezzi sono lievitati parecchio, in alcuni casi quasi triplicati, ma se paragonati a quelli di molti parchi africani restano relativamente accettabili. Il vero problema è che è tutto pensato per il turismo mordi e fuggi, quindi vendono biglietti che valgono solo un giorno e ti obbligano a girare con una guida ( anch’essa pagata a giornata ) anche dove non serve. Per questo trekking di più giorni che sarebbero molto belli in parchi come quello dell’Isalo o del Massif de l’Andringitra diventano veramente molto costosi. I biglietti d’ingresso variano dai 45000 ai 65000 ariary al giorno mentre per le guide si va dai 30-40000 per brevi escursioni fino ai 120000 per quelle più lunghe. In alcuni casi può essere necessario fare una parte del percorso in auto, con prezzi che si aggirano sui 50-100000 ariary. In quasi tutti ci sono hotel economici vicino all’ingresso o nelle vicinanze, ma si può dormire anche in tenda in vari campeggi per 5000 ariary circa.