La terra degli Swazi ( non la terra dei cachi… )

swaziland

swaziland, malolotja nature reserve

Port St. Johns, South Africa

Molte guide e brochures descrivono lo  Swaziland come un autentico paradiso in terra, un luogo dove e’ la natura che domina ancora incontrastata e non l’uomo. Be’, e’ proprio cosi’. Questo e’ un paese davvero magnifico, dove uomini, animali e piante vivono in perfetta armonia.

Il penultimo passaggio di confine e’ stata una passeggiata, e appena sono entrato in Swaziland ho iniziato a respirare un’aria diversa, molto meno “africana”. Arrivo quindi a Manzini, che faccio fatica a definire citta’, dove salgo subito su di un altro minibus per la capitale, Mbabane ( anch’essa poco piu’ grande di un paese ). Mi dirigo quindi verso il centro commerciale, che e’ uguale ad uno dei nostri, mi rifornisco al bancomat di emalegeni e vado a noleggiare una macchina per 5 giorni. Non hanno un’utilitaria e mi tocca ripiegare su di una berlina, che alla fine mi costera’ molto di piu’ del previsto, ma ormai chissenefrega. I primi chilometri di guida a sinistra sono da panico, ma riesco ad abituarmi abbastanza in fretta e arrivo sano e salvo al parco di Mlilwane, dove raggiungo lo splendido Sondzela backpackers. Questo lodge viene definito la “rolls royce” dei backpackers sudafricani ed effettivamente e’ bellissimo: si trova adagiato su delle morbide e verdissime colline in un luogo di rara bellezza, tra curiose montagne e simpatici animali. Qui ci si alza al mattino e spesso si trovano struzzi, zebre, impala o facoceri che brucano l’erba in giardino. C’e’ una piscina con una vista mozzafiato e una grande cucina comune. L’ambiente e’ molto “cool” e conosco diversi viaggiatori molto simpatici, tra i quali Steve, un inglese della mia eta’, che mi propone di dividere il costo della macchina e andare a vedere un paio di posti fuori dalle rotte turistiche. Non chiedevo altro, e il primo giorno partiamo subito per un lungo safari nel parco, dove non ci sono moltissimi animali e l’erba e’ un po’ troppo alta, ma comunque avvistiamo  molte zebre, diversi tipi di antilopi, facoceri, ippopotami, un grosso coccodrillo e moltissimi uccelli colorati. Giriamo un po’ a casaccio per il paese, che in effetti non sembra molto “africano”, ci sono poche capanne ( a parte quelle nei villaggi per turisti della Ezulwini valley, dove ovviamente ci siamo rifiutati di andare ) e molti paesini con abitazioni di tipo occidentale, e poca gente veste abiti tradizionali. Visitiamo il craft market della valle dove anche qui trovo le stesse identiche cose che ho visto in tutti i mercati africani, a parte un bizzarro contenitore a froma di grossa pera che compro piu’ che altro perche’ la donna della bancarella e’ simpaticissima. Ci saranno almeno una cinquantina o forse piu’ di bancarelle che vendono tutte piu’ o meno le stesse cose, qui la concorrenza e’ realmente spietata.

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Il giorno piu’ bello lo passiamo alla Malolotja nature reserve, un posto bellissimo ( dove stranamente nessuno va ) tra verdissime colline e montagne solcate da profonde vallate, dove ho potuto veramente ammirare uno dei piu’ bei panorami dell’Africa. Camminiamo per un paio d’ore in un luogo completamente incontaminato fino ad una bella ed alta cascata, poi torniamo alla macchina e sulla via del ritorno incontriamo un foltissimo gruppo di bleisboks, le antilopi piu’ comuni dello Swaziland ( che hanno anche qualcosa dello stambecco, e fanno piu’ o meno lo stesso verso ). Nei paraggi ci sono anche zebre, gnu e dei grossi babbuini. Tentiamo di guadare un fiume e restiamo quasi impantanati ( la polo classic non e’ una land rover!! ), quindi raggiungiamo l’uscita dove chiacchieriamo un po’ con la simpatica ma un po’ annoiata ragazza del souvenir shop ( oggi siamo gli unici visitatori del parco, ed e’ alta stagione! ). Tornando al Sondzela Steve mi fa notare una cosa che mi era sfuggita o alla quale non avevo fatto caso: le donne dello Swaziland non e’ che siano proprio bellissime, anzi, e spesso sono molto in sovrappeso. Gli uomini invece sono tutti magri.

Nei giorni seguenti non faccio nulla di particolare, mi godo la bellezza del posto, la gentilezza e la simpatia delle persone, la compagnia degli animali e mi organizzo per la mia prossima destinazione, Durban in Sudafrica. La maggior parte delle persone che vengono qui al Sondzela si fermano pochissimo, un giorno al massimo ( ma molti arrivano la sera col bazbus e ripartono la mattina seguente ), sembrano tutti ansiosi di raggiungere la costa sudafricana o il Mozambico. Peggio per loro, si perdono uno dei paesi piu’ belli dell’Africa del Sud, dove tra l’altro c’e’ un’atmosfera molto rilassata e piacevole. Nel lodge comunque si e’ formato un gruppetto di veri viaggiatori: Donald scozzese, Estelle, francese, Hans, austriaco, Steve ed io. In piu’ c’e’ un Sudafricano di origine libanese che ha viaggiato per 5 anni e ora si sta riposando. L’ultima sera Estelle, che e’ una naturalista, ci propone un walking safari al chiaro di luna, e accettiamo tutti con entusiasmo ( anche perche’ nel frattempo al Sondzela sono arrivati una ventina di giovani americani che stanno facendo un casino infernale ). La guida ci spiega le abitudini notturne dei vari animali e ci rassicura dicendoci che ippopotami e leopardi non frequentano la zona. C’e’ un fantastico cielo stellato e un vero e proprio “concerto” di versi di animali di ogni tipo.

La mattina seguente restituisco la macchina e prendo il chapa per Manzini, dove dovro’ aspettare quasi 3 ore che il minubus per Durban si riempia…

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info utili

Il minibus da Maputo a Manzini costa 80 rand, 3/4 ore circa. Per Mbabane bisogna prenderne un’altro, 10 rand, mezz’ora circa. Il noleggio dell’auto mi è costato alla fine circa 40 euro al giorno, perchè non avevano un’utilitaria e mi è toccato prendere una berlina. Comunque questi dell’affordable car hire di Mbabane sono gentilissimi ma hanno cercato di fregarmi almeno due volte, non mi è sembrata una compagnia seria, ma qui in Swaziland non c’è molta scelta. Mi sono fermato al Sondzela backpackers all’interno del parco di Mlilwane ( ingresso 35 rand ), 95 rand un letto nel dormitorio.

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