Hampi, Karnataka
Quand’ero ragazzo, come molti miei coetanei, ero un appassionato dei fumetti di Dylan Dog, molto popolare in quegli anni. Tra le tante storie una delle mie preferite si intitolava “Golconda” e raccontava una storia a dir poco surreale di inferni e realta’ parallele, con occhi giganti che andavano in bicicletta e uomini in bombetta che volavano. In copertina c’erano proprio gli uomini con ombrello e bombetta, un omaggio al famoso quadro di Magritte. Quindi sapendo che la vera Golconda si trovava in India ho sempre desiderato andarci, anche se l’unica cosa che sapevo di questo posto era che si trovava nei pressi dell’attuale Hyderabad.
Hyderabad, che comprende anche la “new town” Secunderabad, e’ una delle citta’ dell’India con il piu’ alto tasso di crescita e ha da poco guadagnato anche il primato di capitale dell’high tech indiano, spodestando cosi’ la vicina rivale Bangalore e guadagnandosi il nickname di “Cyberabad”. Negli ultimi 15 anni la popolazione della citta’ e’ piu’ che raddoppiata, raggiungendo gli attuali 7 milioni di abitanti ufficiali, ma di fatto superando probabilmente i 10 milioni, che le garantiscono un posto nell’esclusivo club delle caotiche metropoli indiane.
La prima impressione che si ha della citta’, se si arriva nella zona centrale di Abids all’ora di punta, e’ quella di essere precipitati in uno dei peggiori gironi infernali danteschi. Qui c’e’ il traffico piu’ bestiale, assurdo e rumoroso che si possa immaginare, l’aria e’ irrespirabile e c’e’ tanta, troppa gente che si muove velocissima in ogni direzione. Se non si e’ mai stati in una metropoli indiana non si puo’ nemmeno lontanamente immaginare quanto e’ folle il traffico in questi posti. Gli amministratori della citta’ hanno fatto tutto il possibile per rendere impossibile la vita dei pedoni e dei ciclisti: rarissimi semafori ( e anche poco rispettati comunque ), marciapiedi intasati da qualunque cosa, zero passaggi pedonali o cavalcavia. Qui attraversare certe strade e’ un’aperta sfida alla morte, e’ come giocare alla roulette russa… Com’e’ facile immaginare ci sono moltissimi incidenti ( io ne ho visti 6 o 7 in 3 giorni ) e c’e’ un continuo viavai di ambulanze che avanzano a fatica nell’intricatissimo traffico. Ci sono molti cartelli che “invitano” i conducenti dei veicoli a usare il casco, a non guidare col cellulare o a rispettare i limiti di velocita’. Tra questi il migliore e’ senza dubbio quello che dice:”improve your city, follow traffic rules”, come se seguire il codice della strada fosse un facoltativo gesto di cortesia o di civilta’… I vigili ci sono e in gran quantita’, ma possono fare ben poco e malgrado abbiano tutti un piglio da veri duri, non sono in grado di farsi rispettare e l’unica cosa che possono fare e’ fermare ogni tanto qualcuno a casaccio e fargli una multa.
Come Lucknow, anche Hyderabad fino all’indipendenza fu una roccaforte della tradizione islamica in India, una citta’ molto bella ricca di un numero straordinario di palazzi, giardini meravigliosi e pregevoli monumenti. In particolare sotto la dinastia dei Nizam lo stato dello Hyderabad conobbe un periodo di splendore e grande ricchezza che non venne interrotto nemmeno dalla dominazione inglese. Il giorno dell’indipendenza il Nizam di Hyderabad era indiscutibilmente l’uomo piu’ ricco del mondo e le sue fortune in oro, gioielli e pietre preziose erano incalcolabili. Aveva migliaia di servitori, concubine, un discreto esercito e decine di palazzi per ogni occasione. Questo era davvero un regno delle favole, anche se non e’ difficile immaginare che le differenze fra le classi fossero notevoli, e che nelle campagne ci fosse molta miseria. In poche parole mentre in Europa si gettavano le basi della societa’ moderna in questo stato dell’India si viveva tranquillamente in pieno medio evo.
Poi inizio’ un triste declino che trasformo’ completamente la citta’ rendendola quasi irriconoscibile persino ai suoi stessi abitanti. Un’inarrestabile giungla di cemento inghiotti’ praticamente tutto quello che c’era di bello, risparmiando solo pochi monumenti simboli della citta’. Oggi Hyderabad e’ una citta’ molto brutta e invivibile, dal mio punto di vista solo un malato di mente potrebbe mai desiderare di vivere in un posto come questo. Forse si salvano, e solo in parte, alcuni quartieri di Secunderabad, che pero’ ho girato poco e quindi non posso giudicare granche’.
Tornando a Golconda, si trova a circa 10 km a ovest della citta’, ed e’ una cittadella fortificata molto imponente e ricca di fascino, edificata adattandola ad una collina rocciosa composta da massi enormi probabilmente attorno al 1200, e poi ampliata e trasformata in rocca inespugnabile dai reggenti della dinastia Qutb Shahi. L’antica Golconda pero’ si estendeva per molti km oltre al forte ed era una prospera citta’ con bazaar, bagni turchi, moschee e palazzi. In realta’ i Qutb Shahi restarono a Golconda meno di cento anni, quando fu abbandonata per fondare l’attuale old Hyderabad, anche se resto’ comunque l’estrema difesa della citta’. Solo lo spietato Aurangzeb ( sempre lui! ) riusci’ a vincere la fortezza e a porre fine al dominio dei Shahi. Golconda e’ anche famosa per le sue mitiche miniere di diamanti, nelle quali furono trovati i famosi Koh-I-Noor e il diamante del Gran Moghul, che sarebbe il diamante piu’ grande mai trovato ma che e’ misteriosamente scomparso.
Il simbolo di Hyderabad e’ il famoso Char Minar, un enorme arco cinquecentesco sovrastato da quattro minareti, attorno al quale fu costruita la citta’. Molto bello la sera illuminato dai fari. Accanto sorge l’imponente moschea Mecca Masjid, che e’ il principale luogo di culto della citta’. Tra le cose sicuramente da non perdere c’e’ il museo Salar Jung ( sempre affollatissimo ), che contiene la collezione privata d’arte piu’ grande al mondo, circa 35000 pezzi! C’e’ davvero di tutto e per tutti i gusti: vasi cinesi e giapponesi di tutte le dinastie possibili, orologi, armi medievali, statue, dipinti indiani ed europei, abiti d’epoca, porcellane, lampadari, cristalli di murano e di boemia, oggetti in legno, argenterie, giocattoli, oggetti sacri, gioielli, tappeti…
Se si e’ bravi nell’arte della contrattazione a Hyderabad c’e’ la possibilita’ di fare ottimi affari, visto che questa citta’ e’ da sempre un fiorente centro di commercio. Fra le cose piu’ interessanti le sete e i tessuti pregiati, i gioielli ( soprattutto le perle, che si possono comprare di ottima qualita’ e a prezzi molto convenienti ), vari oggetti di artigianato, tappeti, il te’ e le spezie.