Cape Town è stata il primo vero insediamento urbano del Sudafrica, e forse è la città che meglio rappresenta l’Africa del Sud, perché sia nelle persone che nell’architettura ci sono tracce di tutte le culture africane ed europee che hanno influenzato questa parte del continente negli ultimi secoli, e che qui più che in ogni altro luogo si sono fuse creando qualcosa di unico, che in realtà non è propriamente né africano né europeo.
La città è senza dubbio bellissima e molto particolare, dominata da antichissime e bizzarre montagne e adagiata sulla famosa penisola del capo, che in effetti è uno dei luoghi più affascinanti di questa parte dell’Africa. E’ una città sempre in fermento, ricca di vita e di cultura, apprezzata moltissimo dai turisti di tutti il mondo, sempre numerosi in qualsiasi periodo dell’anno.
Dico subito che mi è piaciuta molto ( è strano come la città dove ho inziato questo viaggio e quella dove l’ho terminato siano state quelle che mi sono piaciute di più ) e che ho passato in questa città delle giornate splendide, complice il clima mediterraneo e l’atmosfera libertina di Long Street, sono stato veramente contento di concludere qui questa mia lunga esperienza africana. Tra l’altro Cape Town mi è sembrata la città più tollerante e “easygoing “ tra quelle che ho visto in Sudafrica, non ci sono grossi problemi tra i diversi gruppi razziali ( probabilmente perché qui il gruppo più numeroso è costituito dai coloureds e non dai neri, ma comunque sembra realmente una società multirazziale ) e anche la delinquenza sembra un problema decisamente meno preoccupante di quella delle grandi città dell’est del paese. Durante la mia permanenza c’è stata la sfilata per il carnevale ( forse un po’ copiata da quella del famoso “mardi gras” di New Orleans, ma comunque molto divertente, con tanti colori e tanta musica ), che poi è diventata un mega party che si è protratto fino all’alba e il Cape Town festival ( one city, many cultures ), tre giorni di concerti gratuiti, convegni, rassegne cinematografiche, mercatini e molto altro.
Questa è la città sudafricana dove c’è forse più attesa per i prossimi mondiali di calcio, tutti si aspettano molto da questo straordinario evento e sono ansiosi di dimostrare al mondo che questo paese non è solo razzismo e delinquenza. Onestamente Cape Town mi sembrava anche molto più adatta per la finale di Johannesburg, anche per i festeggiamenti del dopo partita, ma forse hanno prevalso ragioni economiche sulla logica.
Anche in questa città come al solito ho macinato chilometri a piedi, ma ne è valsa la pena perché in questo modo ho potuto vederla e conoscerla dal punto di vista dei “capetonians”, e non da quello dei turisti che di solito la girano distratti in taxi o con il double-decker bus rosso che fa il giro classico tra le maggiori attrazioni della città.
Mi è piaciuto un po’ tutto di Cape Town:
I rumorosissimi locali di Long Street ( tra tutti il Cape to Cuba ) aperti tutta la notte dove si può conoscere la gente più strana del mondo, avventurieri americani, spacciatori di coca colombiani, simpatiche ragazze mozambicane con gli incisivi d’oro…
I giardini botanici di Kirstenbosch, dove si possono trovare 10000 specie di piante diverse, ma anche pace e tranquillità per una passeggiata o un pic nic con la famiglia in uno scenario naturale da favola.
Table mountain: non è facile trovare una giornata limpida per godersi l’eccezionale panorama dalla cima di questo strano monte, visto che per gran parte dell’anno è avvolto nel famoso “tablecloth” ( una specie di nuvola di Fantozzi ), quindi è meglio tenersi pronti e approfittare dei rari momenti nei quali la sommità della montagna è sgombra da nuvole. La cosa migliore è andare a godersi il tramonto, magari con una bottiglia di buon vino sudafricano, è un’esperienza che si ricorderà a lungo, qui c’è un panorama a 360 gradi clamoroso!
Il Victoria & Albert waterfront: mi è piaciuto molto e ci sono andato diverse volte, anche se è una cosa forse un po’ troppo turistica, ma l’atmosfera è simpatica ed è secondo me un posto ideale per farsi una passeggiata la sera dopo cena.
Simon’s Town: una delle attrazioni principali della penisola del capo è la bella città marinara di Simon’s Town con la sua celebre colonia di pinguini africani. Ci sono andato con il treno e in effetti come mi avevano detto è un tragitto splendido nell’ultima parte, quando costeggia il mare e attraversa i pittoreschi villaggi di pescatori e marinai della penisola. Il villaggio è molto carino, la gente è simpatica, il mare è bellissimo e i pinguini sono molto simpatici. La più grossa colonia si trova a Boulders beach, ma se si è fortunati se ne possono vedere parecchi anche nelle spiagge laterali, dove non ci sono le orde di turisti che sgomitano per fotografare questi rari pennuti e soprattutto non si paga il biglietto. Da Simon’s Town non c’è nemmeno un autobus per Cape Point ( una cosa a dir poco assurda ), ci si può andare solo in taxi ( carissimo ) o in bicicletta ( ma sono quasi 20 chilometri… ), quindi alla fine ho rinunciato. L’alternativa era fare un lungo e turistico tour organizzato della penisola, con varie tappe fino al capo, ma onestamente non mi andava, alla fine ho preferito vedere solo la costa e i pinguini con calma e da solo. E poi questo Capo di Buona Speranza in realtà non è nemmeno la punta meridionale dell’Africa ( malgrado venga spesso venduto come tale ), che si trova 200 chilometri più a est a Cape Agulhas.
Ma c’è molto altro da fare e da vedere a Cape Town e dintorni ( come i famosi vigneti a Stellenbosch o a Worcester, dove si può andare ad assaggiare gratis i migliori vini del Sudafrica… ), una città nella quale non ci si annoia mai e ci si può fermare settimane senza accorgersi del tempo che passa, conoscendo ogni giorno persone interessanti e nuovi aspetti intriganti di questa meravigliosa capitale africana.