Alle sorgenti del Gange ( prima parte )

gangotri

gangotri, cascate di gaurikhund

Kasar devi, Uttarakhand

Innanzitutto devo dire che il mio dettagliatissimo progetto per il pellegrinaggio/trekking alle sorgenti del Gange e’ andato a farsi benedire praticamente fin dall’inizio ma alla fine, proprio a causa della piu’ totale disorganizzazione, ne e’ uscita un’esperienza unica, che mi ha gratificato molto come viaggiatore, come amante della montagna e, perche’ no, anche come atma ( anima ).

INFO

I giorno: Rishikesh-Uttarkashi   Jeep collettiva da Natraj chowk – 180 rs – 6 ore circa – albergo vicino il bus stand 100rs

II giorno: Uttarkashi-Gangotri Jeep collettiva dal bus stand – 120 rs – 4/5 ore

III giorno: Gangotri  guesthouse sulla stradina principale 150 rs

IV giorno: Gangotri-Bojbasa 14 km – 6 ore – tenda collettiva 250 rs

V giorno: Bojbasa-Tapovan – 9 km – 4/5 ore – Mai ashram cave – offerta libera

VI giorno: Tapovan-Gangotri-Gangnani – 23 km – 7 ore + jeep collettiva 180 rs – 3 ore

Come da tradizione il pellegrinaggio del Gange inizia da Rishikesh, quindi e’ da li’ che iniziero’ il mio racconto.

gangotri

gangotri temple

Primo e Secondo giorno

Rishikesh e’ l’ultimo baluardo dell’Uttarakhand per i classici viaggiatori “da India”, che solitamente non amano luoghi come Gaumukh o Tapovan, molto ambiti invece dai trekkers e dai pellegrini indiani. Appena si esce dalla citta’ il paesaggio cambia completamente, la strada e’ molto bella e regala dei panorami mozzafiato sulla verdissima valle del Bhagirathi. Purtroppo e’ talmente malridotta che non e’ facile goderne e dopo aver visto le prime carcasse di animali investiti e le jeep e i camion finiti fuori strada si spera solo di arrivare il prima possibile senza incidenti. Quando arrivi al bus stand di Uttarkashi ti rendi subito conto di essere fuori dalle grandi rotte turistiche: non solo non c’e’ il solito assalto di tassisti e di procacciatori di clienti  ma anzi nessuno ti caga e puoi girare tranquillamente in cerca del tuo hotel ( io ho scelto la classica bettolaccia da 100 rs ). La cittadina e’ tranquilla e piacevole da girare, anche se non offre particolari bellezze se non una bella vista sull’ansa del Gange dal ponte sospeso. Organizzare il mio pellegrinaggio/trek non e’ stato facile: su internet avevo letto di “numerose” agenzie di trekking ma io ho girato molto e non ne ho vista nemmeno una ( solo uscendo dalla citta’ ne ho viste un paio fuori dal centro sulla strada principale ), solo chiedendo qua e la’ sono riuscito a trovare una guida ed organizzare la cosa. Il tizio di Calcutta pare che non abbia le idee molto chiare e quindi ho deciso di andare da solo, spendero’ qualcosa di piu’ ma onestamente non mi interessa, e poi pensandoci bene i gruppi numerosi in montagna non mi sono mai piaciuti.

Come spesso mi succede nei miei viaggi in India tutto e’ cambiato all’improvviso: all’ufficio forestale dove rilasciano i permessi ho conosciuto un ragazzo israeliano ed uno indiano e parlando del piu’ e del meno è venuto fuori che anche loro andavano a Tapovan e che andandoci tutti assieme avremmo risparmiato tempo, soldi e seccature, visto che avremmo potuto andarci per conto nostro senza guide. Dopo due ore all’ufficio nessuno ci aveva capito niente ( per me ci ha capito poco anche il ragazzo indiano ), i permessi non ce li hanno dati ma ci hanno dato solo un foglio stropicciato con qualcosa scritto sopra che dovevamo presentare a Gangotri ad un fantomatico impiegato dell’ufficio locale. In meno di un’ora eravamo tutti e 5 ( c’erano altri due ragazzi israeliani ) sul jeppone per Gangotri. Se la strada per Uttarkashi era brutta, quella per Gangotri e’ di gran lunga peggiore, con lunghissimi chilometri di tornanti su strada sterrata e a lato precipizi impressionanti sul canyon del Bhagirathi che si stringe sempre di piu’. Sconsigliatissima ai deboli di cuore ( e di stomaco ). Fantastica tutta la valle e veramente emozionante la vista delle prime vette hymalaiane illuminate dalla luce della sera. Arrivati a Gangotri molti si sono proposti come guide o portatori, qui tutto o quasi ruota attorno ai trekking ed al pellegrinaggio alle sorgenti. Noi ci siamo presi il nostro tempo, abbiamo trovato un’ottima GH sulla stradina principale  per sole 75 rs a testa ( con bagno immacolato, cosa rara da queste parti ), quindi ci siamo concessi un’ottima cena in dei ristorantini del villaggio, tutti ovviamente rigorosamente vegetariani.

gangotri

gangotri, sudharshan parvat

Terzo giorno

Gangotri mi e’ piaciuto molto, penso sia uno dei piu’ bei villaggi che abbia visto in India. Anche se siamo a fine stagione c’e’ ancora molta gente che sale a Gaumukh e a Tapovan ( piu’ indiani che stranieri ) e tutti nel villaggio sono molto impegnati nella preparazione dei trekking per i vari gruppi. La stradina principale che va dal bus stand fino al ponte sospeso e al tempio ricorda un po’ quelle che portano ai nostri santuari, solo che qui i negozianti invece di rosari e statue di Padre Pio vendono soprattutto immagini di Shiva, sgargianti collane e i fondamentali recipienti per raccogliere l’acqua alle sorgenti. I sadhu sono moltissimi e gran parte di loro vive nelle numerose grotte sulle sponde del fiume. La principale attrazione di Gangotri, oltre ovviamente al tempio alla Dea Ganga, sono le fragorose cascate di Gaurikhund. Nel cuore del villaggio il fiume Gange-Bhagirathi si tuffa impetuoso in una profondissima forra scolpita nella pietra rossa, grigia ed arancione.

Continua…

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