Agra, purtroppo non c’è solo il Taj

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“You know Shah Jahan, life and youth, wealth and glory, they all drift away in the current of time. You strove therefore, to perpetuate only the sorrow of your heart? Let the splendor of diamond, pearl and ruby vanish? Only let this one teardrop, this Taj Mahal, glisten spotlessly bright on the cheek of time, forever and ever.” Rabindra Nath Tagore

Tra le varie cose nelle quali gli Indiani primeggiano, ce n’è una nella quale sono assolutamente imbattibili: trasformare città bellissime in orrende megalopoli sporchissime, inquinatissime e maleodoranti, dove nessuno che non sia un Indiano o un pazzo andrebbe mai a vivere. A chi si lamenta delle città Italiane, che alle volte vengono sicuramente un po’ trascurate ma sono dei veri gioielli, consiglio di farsi un giro in india e vedere di cosa sono capaci gli Indiani.

Tra queste una delle più brutte e sgradevoli in assoluto è Agra, la città che vanta il monumento più bello e famoso dell’India, il Taj Mahal. Quasi per compensare la straordinaria bellezza di questa meraviglia architettonica, il più celebre monumento all’amore eterno, gli Indiani si sono impegnati al massimo nel rendere la città più brutta possibile. E Agra non solo è orrenda e sporchissima, ma è pure strapiena di turisti e di touts che vogliono fregare i turisti. Difficile trovare qualche viaggiatore che non ammetta di essere rimasto infastidito dalla maleducazione e dall’avidità della gente di Agra, soprattutto nella zona attorno al Taj. Durante la mia ultima visita ad Agra quasi tutti hanno cercato in qualche modo di fregarmi, dal tizio delle birre a quello del tuc tuc collettivo, dal controllore dell’autobus per Mathura al ragazzo del chai shop. E la cosa triste è che molti lo fanno per cifre risibili, anche 5 rupie, quasi come se provassero soddisfazione nel semplice fatto di aver fregato lo stupido gora (occidentale). Gli abitanti di Agra e gli Indiani in generale fortunatamente non sono tutti così, ma soprattutto nei luoghi più turistici si avrà spesso a che fare con questa gente, ed è meglio essere ben preparati. Molti pensano che questo faccia parte del fascino esotico dell’India: non è così, secondo me senza queste persone disoneste e sgradevoli sarebbe un Paese molto più bello e godibile per i viaggiatori.

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Detto questo vale comunque la pena andarci. Il Taj merita tutta la sua fama, e anche gli altri monumenti della città e dei dintorni ( come il Red Fort, molto più bello di quello di Delhi, o il Mausoleo di Akbar il Grande ) sono senza dubbio notevoli. Per meno di un euro si può fare colazione sulla terrazza dello Shanti Lodge, con una vista assolutamente mozzafiato che pochi posti al mondo possono vantare. Oppure si può andare a bersi un paio di birre al tramonto “on the other side”, sull’altra riva del fiume Yamuna, dove secondo la leggenda il grande Shah Jahan voleva costruire un altro Taj nero. Sarà un momento speciale che ricorderete a lungo.

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