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Dunque mancano solo trenta giorni alla partenza, un mese, e l’eccitazione ovviamente sale. Ho trovato abbastanza facilmente su internet tutte le info che mi servivano, anche per i paesi meno conosciuti e per i luoghi meno ( o per nulla ) turistici. In particolare ho trovato un paio di ottimi blog di veri viaggiatori che hanno fatto recentemente un itinerario simile al mio, con ottime indicazioni su percorsi, hotel, formalità burocratiche… Utilissimo come sempre il thorntree travel forum ( il forum numero 1 mondiale per i viaggiatori indipendenti ), se si ha tempo per andare spulciare tra i messaggi si trovano informazioni molto più aggiornate, più utili e più obiettive di quelle di quasiasi guida. Ovviamente le opinioni sui luoghi e sulle città non vanno prese come degli oracoli, perché dipendono da molteplici fattori come la compagnia, la stagione ( turistica o meno, secca o delle piogge ), le persone che si incontrano, belle o brutte esperienze, le guesthouse e i ristoranti… Onestamente io mi fido poco anche delle mie stesse valutazioni, anzi sono convinto che se dovessi tornare in alcuni posti potrei cambiare completamente idea. Secondo me in conclusione bisogna sempre fidarsi del proprio istinto: una città vi attrae anche se apparentemente non c’è niente di interessante e molti dicono che non vale la pena visitarla? Andateci lo stesso, quasi sempre si rivela una scelta giusta.

Il mio itinerario ha già subito diverse variazioni ( e c’è da scommettere che cambierà spesso durante tutto il viaggio ): passerò probabilmente qualche giorno in più in Kenya e qualcuno in meno in Tanzania, dove quasi sicuramente rinuncerò ( anche se un po’ a malincuore ) ad andare a Zanzibar, che oltre ad essere molto cara si trova molto lontana dalla mia rotta. In Etiopia ho provvisoriamente tagliato luoghi turistici come Axum e Lalibela per dar più spazio al trekking ( sicuramente nelle Simien mountains e forse anche nelle Bale mountains ) e per visitare con calma la lower Omo valley. Questo luogo straordinario e assolutamente unico al mondo è attualmente abbastanza controverso per il sempre più diffuso turismo da “zoo umano” e molti viaggiatori preferiscono evitarlo. Io invece ci andrò lo stesso ma alla mia maniera, cercando come sempre qualcosa di alternativo ai classici tour organizzati. In Malawi purtroppo ci arriverò durante la stagione delle piogge, quindi non ha senso passarci più di una decina giorni, visto che la maggior parte delle strade saranno quasi impraticabili. Ma forse il Mulanje proverò a scalarlo lo stesso. Il Mozambico mi attrae molto meno ma una settimana di totale relax sulle fantastiche spiagge sull’oceano indiano me la faccio sicuro ( forse a Vilankulo, da dove si può andare anche in alcune isole ). In Sudafrica non viaggerò in bus ma affitterò una macchina ( che alla fine costa poco di più ), che mi darà quella libertà d’azione che mi serve per visitare con calma il Karoo succulento.

Questa volta non potrò esimermi dal fare tutte le vaccinazioni possibili, oltre che alla profilassi della malaria, nel cuore dell’Africa non si scherza e molte malattie sono in agguato. E comunque non è escluso che ci si possa ammalare lo stesso, quindi ho provveduto anche anche ad acquistare una polizza economica ma che mi copre eventuali cure o un rimpatrio. Il mio zaino sarà molto leggero ( l’ultima volta in India e in Nepal lo zaino pesante mi ha limitato in più di un’occasione, ma in quel caso avevo abbigliamento pesante da alta montagna che stavolta non mi servirà ), mi porterò solo lo strettissimo indispensabile . Mi porterò la macchina fotografica “di riserva”, che è piccola e leggera, ha buone lenti, un affidabile tele incorporato e fa comunque ottime foto. Certo non sono come quelle di una reflex ma se non si devono vendere e si vogliono solo mettere su inernet sono più che accettabili. D’altronde portarsi dietro tutta l’attrezzatura fotografica ( corpo, 3 obiettivi e cavalletto ) in un viaggio lungo come questo per me è una follia. Al di là del peso si è costretti a viaggiare con la continua preoccupazione di una cosa di valore e alla fine se si pernotta in ostelli, locande, dormitori o tende bisogna portarsi la macchina sempre dietro. E poi in certe città non è il caso di farsi vedere con una mega reflex a tracolla, si diventa subito un possibile obiettivo per i piccoli delinquenti e si rischia di farsi fregare oltre alla macchina anche tutti i soldi…

Al prossimo aggiornamento!

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